venerdì 17 luglio 2009

Tra Spagna e scoiattoli non metterci un ragno

E oggi si è fatto il primo tour con gli spagnoli. No, non è vero, ne avevo già fatti altri, ma questo era il primo di quelli luuuunghi luuuunghi. Finora si erano fatti solo tour bilingue, tipo con degli italiani o degli inglesi di troppo. Più un'escursione breve al ghiacciaio. Invece oggi è arrivata la sfida: partenza alle 8.30 e arrivo alle 16.30. 8 ore insieme. Tanto per iniziare bene, siamo partiti con un ritardo alquanto alto, di almeno tot minuti. Recuperati parzialmente alla fine, ma siamo comunque arrivati quando la nave avrebbe dovuto essere già in viaggio da 25 minuti. Va beh, problema loro. 
Comunque era da un po' che avevo voglia di fare un tour luuuungo luuuungo esclusivamente con gli spagnoli, così per vedere come mi riusciva. Pensavo peggio, soprattutto nel zifrillo di km che si fanno sia per andare che per tornare tra Stryn e Briksdal. Insomma, le cose importanti (che non sono neanche molte) si dicono all'andata, e al ritorno? Pensavo di tacere di più. Invece è andata bene.
Mi han pure detto che non si sente l'accento sudamericano (bene) e neanche quello italiano (meglio). Che poi l'altra volta mi avevano detto che invece si sentiva chiaramente un'inflessione andalusa, è un'altra storia...

Oggi c'era dentro dunque anche il ghiacciaio. L'escursione a piedi mia amica-nemica. Nemica perché ogni volta mi inquieta pensare che un gruppo di turisti possa farla in tempi lunghi assai. Amica perché mi vengono in mente quelli che fanno un lavoro paccosissimo in ufficio o peggio ancora in fabbrica mentre io sto all'aperto tra cascate e montagne. E poi quasi ogni volta faccio o andata o ritorno da solo, così che mi posso trovare davanti ai miei pensieri senza nessuno che disturba. Ad esempio, passando accanto al bosco, pensavo agli scoiattoli, senza averne visti. Ma penso che qualcuno ce ne sia. Sì, non avevo pensieri particolarmente pesanti. Dunque pensavo a come sarebbe stato se fossi nato scoiattolo. Prima cosa: sarei morto da tipo 25 anni. E questo oltre ad avermi leggermente intristito mi ha fatto riflettere su come sia noioso e insensibile verso i più sfortunati lamentarsi quando abbiamo una giornata storta. Voglio dire... se un uomo vive circa 70 anni e uno scoiattolo 4, allora un giorno da scoiattolo è come due settimane e mezzo da uomo. Che se a lui viene il mal di testa è una tragedia, già che non tiene l'aspirina, poi è come averlo per 17-18 giorni. Ci sarebbe stata anche una riflessione su eventuali rapporti scoiattolo-scoiattola, ma era troppo impegnativa. 
Ma alla fine forse non è che sia una cosa negativa vivere 5 anni... uno raccoglie le sue noccioline, se ne mangia una di tanto in tanto, poi muore. Mi pare una cosa fattibile. 
Quello che mi spaventava di più però era un altro pensiero: tipo quando uno scoiattolo ha paura dei ragni, la cosa si deve far pesante. Come dire... abitando in un bosco ne vedrà pure tante di bestiacce. E quando gli si para davanti uno di quei ragnacci cicci o un opilionide, dev'essere da infarto. Insomma, prendiamo uno scoiattolino di 20 cm... magari sta facendo un riposino nel suo buchetto sull'alberello tipo Cip & Ciop, con la sua scorta di ghiande... e -tac!- da dietro una noce sbuca fuori sto ragnone di 2 cm! Come se io me ne trovassi davanti uno da mezzo chilo! Aaaargh! Non dormirei tranquillo. Però di contro potrebbe essere che non esistono scoiattoli aracnofobici, quindi si eviterebbe il problema. 
Più in generale, spesso penso al fatto che l'uomo può essere più intelligente di qualche bestia, ma magari più furbo non proprio... nel senso che uno si deve ammazzare di lavoro per non crepare di fame, lo scoiattolo invece che ti fa? Dorme un po', si va a fare il suo giretto sull'albero, mangia i funghi velenosi che tanto c'ha l'antidoto incorporato, poi si dice che è ora di cercare una ghianda, fine della giornata. E appunto una giornata di uno scoiattolo sono quasi tre settimane nostre. Svantaggi: se lo scoiattolo è isolato e tendente alla malinconia, rischia di cadere in depressione e sentirsi inutile.