mercoledì 31 dicembre 2014

Vol. VIII

Il 31 dicembre ci sono due cose che vanno fatte: una telefonata alla Manuela che compie gli anni e il cd dell'anno. Talvolta con una puntualità normalmente a me inusuale la seconda cosa riesco anche a postarla il giorno giusto sul blog (su cui noto di aver scritto dei pensierini per ben tre volte quest'anno... mi piace mantenerlo in agonia). Quindi ora scrivo 'sto pezzo classificatorio, poi ho da fare una chiamata. 
Pure quest'anno pochi concerti, però finalmente a settembre sono andato a vederne uno di Giorgio Canali (durato meno di un'ora perché in realtà era più un concerto di Nada), che tra l'altro all'epoca avevo pure pensato di scriverci un pezzo sul fatto che l'ultima volta che m'era capitato di vederlo dal vivo esistevano ancora i C.S.I., per sentire musica si utilizzavano ancora i ciddì e soprattutto io ero ancora minorenne ma poi troppo sbatti come abbastanza solito.  
Beh, comunque finisce che le 18 tracce prescelte sono quelle qui sotto, quella dei Veljeni Valas non si trova manco su youtube ed è davvero un gran peccato.
  1. Crocodiles - Hearts of love
  2. Veljeni Valas - Tuuli
  3. Goldmund - Alberta
  4. Placebo - Every you every me
  5. Aereogramme - Hatred
  6. David Bowie - Space oddity
  7. Yann Tiersen  - Les bras de mer
  8. Krobak - Broken
  9. Camillas - Pirati
  10. Nest - Last vestige of old joy
  11. Lou Reed - Perfect day
  12. Ohio Express - Yummy yummy yummy
  13. Zen Circus - Viva
  14. Audiolepsia - Estigma
  15. Amanda Palmer - Want it back
  16. Talking Heads - Psycho killer
  17. Gatos del Mundo - Invictus
  18. Atoma - Skylight
Durata: 78 minuti e  17 secondi...

mercoledì 24 dicembre 2014

Il secondo da sinistra, forse

Svariato tempo fa ho visto una foto in cui da qualche parte c'ero anche io. Buttata così come se nulla fosse su un social network, dove va assai di moda mettere foto di quei bei tempi andati in cui eravamo felici e sereni ah se solo si potesse tornare indietro (io non vengo vi si aspetta qui). Una foto di molti molti anni fa, di quando ancora era un lusso aprire le porte, camminare sui bordi dei marciapiedi era vietato dalla zia di turno e quando ancora chiedevo il permesso per poter usufruire dei servizi igienici di casa mia (sì, fino a dodici anni ho chiesto il permesso per farlo, poi m'hanno detto che avevo scocciato con quella domanda e che avevo libertà d'accesso al cesso quando più m'aggradava/urgeva). Nella foto non si capisce bene bene quale sono io, cioè io immagino di saperlo, ma poi nella confusione del colore sbiadito e nella sfocatezza degli anni 80 c'è gente che non lo sa, che non si ricorda e -in percentuale minore ma comunque significativa- che non sa/non dice. Gente che non si ricorda i cognomi e qualcuno che non ricorda neppure tutti i nomi. Mi infastidisce, questo. Perché è un po' intollerabile non ricordarsi almeno i nomi di persone con cui si è stati a contatto per ore e ore per mesi e mesi per anni e anni. Non si pretende certo che tutti si ricordino chi è stato il primo compagno di banco, ma almeno i nomi sì! 
A proposito, io me lo ricordo bene come si chiamava il mio primo compagno di banco. Si chiamava Raffaele, io sedevo alla sua sinistra e dopo pochi giorni ha cambiato sezione. Me lo ricordo perché la prima cosa che mi ha detto un bambino di prima elementare il primo giorno di scuola è stato vaffanculo. Chissà se se lo ricorda ancora lui. A me viene in mente ogni volta che lo rivedo:
"Ciao" 
"Ciao" (toh, è il bambino del vaffanculo!)
Davvero, è così che è iniziato il capitolo scuola per me. E fondamentalmente è così che s'è concluso circa vent'anni dopo, con la medesima parolina lievemente mormorata rivolta al mio illustre correlatore in sede di discussione della tesi. Chiudere i cerchi.

Giorgio nell'isola di fuoco
Anita che abitava in una via che mi faceva ridere
Fabio mi picchiava all'intervallo ed è finito poi a fare il poliziotto
Jessica per anni ho pensato a una rima senza trovarla prima di scoprire anoressia ed altre malattie
Luca C con la mamma in testa all'elenco telefonico
Luca D non raccogliere quelle mille lire che è uno scherzo
Paola poi facciamo anche le medie insieme
Orietta aveva degli orecchini che mi piacevano
Davide giochiamo con gli Exogini
Simone che voleva andare in Transilvania con le macchinine
Luca M e il galeone dei pirati
Marta abbiamo vinto noi il torneo di bocce
Daniele era in piedi e poi è caduto da fermo
Sabrina con le mani fredde
Daniela non sapevo che esistesse il color fulvo prima
Chiara ma il braille me lo sono dimenticato
Enrica non ho mai capito cosa m'avevi detto quel giorno in bicicletta
Stefania secondo me le forbici verdi me le hai rubate tu
Marco Z correva indubbiamente veloce

martedì 19 agosto 2014

Ho cercato un po' di ghiaccio, ho trovato solo fiori

 Sulle quantità d'animali.

Ronzii in loop, di tafani, di vespe, di moscerini, di insetti sconosciuti. Zecche no, neanche una. Ragni un po' sì, ma con moderazione. Nessuno ancora rinvenuto post-doccia nella manica dell'accappatoio, nell'eventualità si spezzerà una sgradita tradizione biennale. Che pare poco ma in realtà già l'annualità era d'eccesso. Due in giornata singola, in camera doppia, colti da morte per trauma a poche ore di distanza l'un dall'altro. Intanto Alfonso ingrassa mangiando mosche e un po' (tanto) sono orgoglioso di non scappare quando lo vedo. Opilionidi a sprazzi e spruzzati sul muro. Ovini, caprini e bovini in quantità normale, mucche da tenda più numerose del solito.
Avvistamenti di ermellini, toporagni, ricci piccoli e lemming, di cui svariati bidimensionali in connubio con l'asfalto.
I vermi niente, un paio se li sono mangiati le lumache. Che continuano ad attraversare le strade. 
Gatti: un rosso affettuoso con moderazione, un grigio da farsi male alle tibie, un bianconero da compleanno che di tanto in tanto presenzia sui divani e succhia dita.

Del clima.

Un'estate calda come non se ne vedevano da anni. Un maggio che pareva giugno, un giugno che pareva luglio e un luglio che pareva il luglio classico da un'altra parte più a sud, tipo Trezzano sul Naviglio ma con più mare e meno pianura. E forse anche un pochettino meno umidità nell'aria.
Avrei voluto stare per un po' sott'acqua, ma o fa troppo freddo o fa troppo caldo da quelle parti.
Ieri d'improvviso ho visto l'autunno. Giallo.

Quello che ho.

Ho una lavatrice e finora ha anche funzionato. Solo due magliette azzurrite e poi ricandidate al bianco.
Ho una camera grossa, troppo grossa per starci da solo. Condivisa ora con palla da beach volley. Più dura di quanto sembri. A proposito... infortuni muscolari registrati: tre (di cui uno parzialmente in corso), ma praticando sport nazionalpopolare chiamato giuoco del calcio. Incazzature pallavolistiche: quattro (di cui quattro in corso se ci ripenso: la pallavolo è una delle poche cose serie della vita e mi stupisce che la gente comune la possa prendere in modo estremamente superficiale).
Ho delle belle tende scure. Ancora non mi capacito di come possano tenere tende bianche alle finestre esposte al sole con tutte le ore di luce che ci sono d'estate. 
Ho due balconi, di cui uno pericolante, pericoloso stenderci i panni. Per tale motivo, parte della camera grossa, troppo grossa è stata adibita a stenditoio. Con temperature nella norma, innalzamenti improvvisi serali se s'ha fretta di far asciugare il pantalone o la camicia bianca, la cravatta blu (questa per dovere di sincerità manca). 
Ho molta vitamina C in seguito a molti succhi d'arancia, di quelli fatti per benino. 
Ho un paio di dubbi che prima non avevo, ma ho pure un paio di convinzioni in più.

venerdì 25 aprile 2014

25 aprile 2014

Mentre il popolo languiva 
triste e stanco nel dolor
con le armi si partiva
per la Patria e per l'onor

Verso i monti, sulle vette,
nelle valli, lungo il pian,
son per fare le vendette
i soldati partigian

Sono imberbi giovanetti
e qualcuno è un uomo già;
hanno il fuoco nei lor petti,
vogliono pace e libertà

Senza tema nè paura
la Brigata innanzi va
sulla strada lunga e dura,
ed il sogno arriverà.

Pace eterna gloria a voi!
Mai nessuno scorderà
tutti i nomi degli eroi
morti per la libertà