mercoledì 30 luglio 2008

A risorgere, se uno si impegna, ci si può mettere anche meno di tre giorni

Ripenso spesso all'estate del 1997. Fu quella la prima volta che morii. O almeno, la prima che mi ricordo chiaramente. La muta era avvenuta da neanche un anno, la fioritura però non avvenne... qualcosa si ruppe, in modo drastico e definitivo. Fu una pioggia di ingranaggi inesistenti e mischiati alla rinfusa, senza il minimo senso, neanche in ordine di grandezza o alfabetico. Ancora adesso non so se fu più colpa mia o di altri. Quando si muore, si ha sempre un po' di colpa, comunque. Fosse anche solo quella di trovarsi nel posto sbagliato nel momento sbagliato. O nella vita sbagliata.  
Non se ne accorsero in molti. A dire il vero non se ne accorse proprio nessuno. Neanche gli amici o quelle che al tempo erano le persone più vicine. Che non ricordo neppure chi fossero. Li capisco... non me ne accorsi neppure io, così all'istante.

---Inizio intermezzo cinquecosico---

Cinque cose belle accadutemi...
1-avere ricevuto una gatta in regalo
2-aver fatto l'erasmus
3-aver limonato con Susanne per sua iniziativa
4-aver riso tante volte senza motivo
5-essermi accontentato del profumo dei mandarini

###Fine intermezzo cinquecosico###

Da allora di tanto in tanto mi capita ancora di morire. Forse con meno entusiasmo, ma la prima volta ti fa tremare (oltre che fare sempre male...), poi ci si abitua e si resta quasi impassibili, ci si dà un contegno e si assume quell'aria di chi si sente fischiettare per nascondere qualcosa ma che magari ha solo voglia di fischiettare quindi non disturbo neanche per chiederglielo perché magari non ha fatto davvero nulla.
Gli altri sono sempre distratti, però, perché si accorgono che muori solo quando lo fai per l'ultima volta. 

lunedì 21 luglio 2008

I bambini dell'asilo stanno facendo casino

E alla fine il vaffanculo arrivò. Merito di Enrico e soprattutto dell'acidità e della superbia della coinquilina che purtroppo ci troviamo ad avere quest'anno. Che dopo tre stagioni ancora non ci ha fatto il fantastico dono di passare le sue estati altrove.
I fatti: alle 6.45 stamattina era prevista la partenza, si pensava che lei stesse a casa causa malattia. Invece c'era (e ho avuto anche il fato avverso... possibile che quasi ogni volta che apro la porta per andare in cucina me la trovo davanti?). Sunto del dialogo:
Enrico: come va?
Innominabile: non troppo bene
Enrico: ma lavori oggi?
Innominabile (con tono alquanto acido, ovviamente): se sono sul pullman è ovvio che lavoro, dove vuoi che vada!
Enrico: senti, vaffanculo così non ci pensiamo più
CLAP CLAP CLAP
Poi la tipa ha pure avuto da ridire perché mi sono permesso di parlare con Enrico. Di tutto quel che può fare, nulla è più irritante di quando vuole insegnare agli altri l'educazione o come ci si deve comportare.
Primo: quando avrà più amici qui magari potrà dirmi la sua.
Secondo: ci manca di doverle chiedere il permesso per parlare con chi mi garba.
Terzo: se io non posso parlare con lei, non vedo chi le abbia dato l'autorizzazione a parlare con me.
Quarto: non solo mi ha finito il MIO detersivo due estati fa, ma -recidiva- mi ha pure lasciato senza martedì scorso. E ancora osa parlare?
Tra le altre, ai suoi occhi sono ringiovanito di parecchi anni oggi: due anni fa mi considerava un sedicenne, ora sono un bambino dell'asilo. Dev'essere triste per un genio come lei dover passare l'estate con un gruppo di imbecilli come noi.


Passando a cose assai più serie: sono passati 7 anni dai fattacci di Genova. L'Italia fa ancor più schifo di allora... difficile pensare potesse succedere. 



mercoledì 16 luglio 2008

Sòlo vuela el que se atreve a hacerlo

Ho finito di leggere il primo libro in spagnolo della mia vita. Ok, era semplice, era la storia della gabbianella e del gatto che le insegnò a volare... ma non è che ora si parte dai massimi sistemi filosofici, no? Per inciso, quelli non li capirei neppure in italiano.
La frase più celebre di 'sta storia è sicuramente quella riportata nel titolo del post... che è anche una cosa abbastanza vera: se non provi a buttarti, non voli. Il problema è che Zorba e Afortunada trovano il lieto finale. Cioè... non è un problema, buon per loro. Però il Sepúlveda la scrive un po' con lo spirito del Gianni e l'ottimismo. Postillando, si potrebbe quindi aggiungere che tanti ci provano pure a volare, ma precipitano miseramente al suolo, come dimostrano le centinaia di pulcini che si vedono quotidianamente spalmati sull'asfalto o nelle aiuole dedicate allo svuotamento interiore canino. 

In un modo o nell'altro, comunque, mi sembra sempre di precipitare.

sabato 12 luglio 2008

Pompieri, spegnete questo fuoco!

Ieri sera s'è fatta l'annuale festa delle guide, ossia la serata in cui la compagnia per cui si lavora ci invita ad ubriacarci allegramente. Carino come pensiero, ma con quel che guadagna alle nostre spalle direi che è il minimo che può fare. Il massimo sarebbe darci uno stipendio in linea con quelli norvegesi. Non che mi lamenti per quel che mi vien versato mensilmente sul conto corrente, ma ci fossero anche cinquemila corone in più si starebbe anche meglio.
Bon, ci si è divertiti (va beh, magari non proprio tutti) e comunque è uscita sicuramente meglio rispetto alla festa dell'anno scorso. Anche se si è mangiato peggio... queste cose in Norvegia non le sanno fare, manca una sana trattoria. Per dire... una qualsiasi fiera estiva della salama da sugo darebbe più soddisfazione allo stomaco che non quanto si è mangiato ieri, con quelle misere patate sbatacchiate con chissà quali aromi in un pentolone, una salsiccia che sì va beh ma c'è di molto meglio e numero uno pomodori essiccati.
Di contro, si sono ricevuti due litri di birra in omaggio e questo già basta per far sì che la serata venga bollata ed archiviata come positiva. Non perché sia un ubriacone (astenersi commenti in proposito, eh!), ma capita molto raramente che si possa bere aggratiss da queste parti. A parte nei giorni scorsi, che sono stato a Geiranger e mi è pure andata bene, data la festa del pesce appena pescato e il doppio compleanno delle guidedilà. 
A proposito, chissà come festeggio il mio. Che poi (e qui inizia la parte sigh&sob del post, che poi finisce poco più in là che non ho voglia di intristirmi troppo) che ci sarà mai da festeggiare?

..stavamo vivendo in fretta, stupiti di essere già alla nostra età senza avere combinato nulla...

giovedì 10 luglio 2008

E a dio va bene che non bestemmio mai

Me ne sono stato in semivacanza. Via da Stryn, dato che le persone con cui interagisco di solito non c'erano. E di passare troppo tempo con i due che, come dire... non tollero molto, non mi andava. Quindi mi sono trasferito a Geiranger, tra giornate libere e lavoro ci ho passato quattro giorni. Ovviamente molto divertenti, perché là le guide sono simpatiche e amichevoli. 
Così mi chiedo sempre più perché proprio a noi dovesse capitare, tra tutto l'uman carname disponibile sulla terra, di pescare due tipi come i miei coinquilini. In particolare quella stronza, che lo è di molto. 
Buona notizia: mi è parso di capire che se ne andrà prima del 31 agosto. 
Brutta notizia (eventualmente): potrebbe essere il 30 agosto.

E ora, due dialoghi interessanti con Loby protagonista scatenato:

1-
Io: andate a fare il bucato?
Loby: sì, subito
Io: allora preparo le mie cose... aspettate
Loby: va bene
...
Io: ma siete andati già giù??
Loby: ci siamo dimenticati 
Io: che abito con voi? E' solo due mesi che facciamo il bucato il martedì
Loby: sì ma eravamo lì una cosa e l'altra, la lavatrice è partita, non potevamo più fermarla.

2-
Loby: ma cosa ti ha detto Dagfin per telefono?
Io: che dobbiamo andare via alle 6.45 invece che alle 7 e che viene a dormire qui o mi fa sapere
Loby: no, non hai capito... ha deciso da lui di venir qui o gliel'ha detto la capa?
Enrico: ...
Loby: forse mi sono espresso male io

giovedì 3 luglio 2008

Ah, i lamponi!

Dopo il primo anno -in cui si stava bellamente senza lavatrice- e il secondo in cui alla fine ci è stato presentato un conto salatissimo per un numero di lavaggi piuttosto esiguo, quest'anno abbiamo la possibilità di usufruire aggratiss della lavatrice il martedì. Ma evidentemente dev'esserci un che di diabolicamente malefico qui a Stryn per quel che riguarda il bucato.
O una forte imbecillità/stronzaggine nella mia inquilina, cosa più probabile.

---Inizio intermezzo cinematografico---

-Io sono grande e vaccinato
-Grande lo vedo, vaccinato ho dei dubbi, perché non mi risulta sia ancora stato inventato il vaccino contro la stronzaggine... e lei ha la malattia stampata sul volto!

###Fine intermezzo cinematografico###

Dopo aver finito il detersivo due estati fa senza dirmelo (giusto tre precisazioni: 1-il detersivo era mio, 2-dovevo fare il bucato, 3-avevo appena fatto 15 km tra andata e ritorno per comprare l'ammorbidente), ieri ha fatto una magia: ha fatto sparire lo stendino, che normalmente dimora in bagno. Ha fatto la sua lavatrice, poi *puff!*, quando è stato il mio turno non c'era più nulla su cui stendere i panni freschi di pulitura.
Se siamo in quattro e tutti usufruiamo di questo dono divino lo stesso giorno... forse non è un caso se l'unico stendino sta in una stanza comune, no?
Come direbbe l'Alfonso 2000: "Ahi ahi ahi... ...che grossa testa di cazzo!
"

P.S.: il tag "felicité" è presente perché è stata comunque una bella giornata.

mercoledì 2 luglio 2008

Volare oh oh oh oh...

Ieri sera dato che non avevo voglia di condividere il mio tempo con i coinquilini sono andato a farmi un giretto per la strada che costeggia il fiordo. C'era un gabbiano morto non proprio di fresco, ma i vermi se lo stavano ancora mangiando. Così mi è venuto in mente che non dev'essere bello fare il pompiere e sfondare le porte delle case dei morti da 11 giorni (che anche questo è un numero puramente esemplificativo). Fortuna che non ho seguito i miei sogni di bambino, altrimenti oggi poteva essere che mi chiamavano perché non vedevano il vicino da un po' di tempo e io mi spaventavo (in barba ai verbi corretti).

martedì 1 luglio 2008

Solidox fluor frisk pust med sink

Mentre larga parte della gente che conosco sta bruciando nell'estate, io oggi mi sono allagato. Sono uscito giusto 10 minuti prima che il monsone ormai quotidiano avesse inizio. La maglietta è ancora bagnata, dopo due ore. E sì che indossavo pure la giacca impermeabile!

Ho avuto giornate peggiori di questa, giornate in cui ho combinato meno. Oggi ho lavato il bagno, mi sono fatto la barba (in realtà ho fatto il contrario... pirla sì ma entro certi limiti: non starebbe bene lavare per benino il ceramicume e poi impelare tutto un'altra volta), ho inviato un paio di email ad amici lontani, ho installato skype su winzozz perché su ubuntu non mi riesce e va bene darsi da fare ma non è una cosa che poi mi serve davvero nè subito, che a dimostrazione di una certa ragione sono vivo senza averlo mai adoperato. 
Se avessi cucito pure la maglietta che mi si è bucata, mi sarebbe sembrato di avere una giornata quasi piena. 
E ho comprato il dentifricio, ci pensavo da tre giorni: lo volevo al limone ma non c'era. Ho anche pensieri più tristi e profondi, ma ultimamente preferisco pensare al dentifricio. 

All'inizio era una pioggia laterale e leggera, quasi fosse spruzzata da lontano. Di quella bella che non dà fastidio, quasi quasi preferirei morire sotto la pioggia che sotto il sole, poi per il funerale mi va bene il clima che scelgono gli altri perché a parte l'essere il defunto non avrei nulla in contrario. Basta che la gente non faccia scenate che non è che devi piangere per forza perché sono morto, soprattutto se non mi caghi in vita da 6 anni (per esemplificare, è un numero a caso) puoi anche andare al cinema invece di venire a vedere quante corone mi portano. E questo l'ho pensato al Rema 1000 mentre facevo la spesa e un dilemma mi affliggeva: il pesto lo prendo della Barilla o della Landlord?