giovedì 6 agosto 2009

Bolle di sapone planetarie

Chissà se le bolle di sapone hanno il tempo di rendersi conto di quel che sta succedendo intorno a loro... 
Ogni tanto ci penso. Pensieri leggeri. Che il mondo potrebbe essere come un'enorme bolla di sapone, che galleggia in una enorme vasca da bagno che è l'universo. E noi qui, su una crosta forse più delicata di quel che si crede, neanche pronti all'attimo in cui farà pop. O forse noi siamo delle piccolissime, minuscole bollicine di sapone nella grande vasca da bagno che è la terra. A farci tanti problemi, a cercare di venire a capo della nostra vita, quando poi all'improvviso si esplode, mentre cerchiamo un perché quando spesso basterebbe chiedersi un perché no, invece. Come se avessimo per forza da dare una risposta a qualcuno, non foss'altro che a noi stessi.
E ci si angoscia del passato andato a male, delle occasioni perse, di quelle buttate, di quelle vinte ma senza che ci fosse nulla di speciale in premio, delle carte giocate senza senso, di quel che poteva andare in un modo ma poi è andato in un altro quindi di conseguenza questo sì e quello no che non è successo... senza pensare che a ogni secondo speso a ragionare su 'ste cose corrisponde solo un altro secondo sprecato a intristirsi. 
Che poi la tristezza non è che sia un male, un momentino di tristezza ci sta anche di tanto in tanto, se preso con le dovute precauzioni dà anche il suo remoto piacere, come quando ti passano sulla pelle 365 giorni contemporaneamente, riconosci ogni stagione mentre è fusa con le altre. La tristezza fa male quando arriva all'improvviso, come quando si è al mare e si sta pensando a tutt'altro e improvvisamente l'onda ti si infrange in faccia e ti toglie il respiro, arriva talmente forte che ti manda in confusione, ti stordisce.
Il fiordo mi inquieta. Così tranquillo, mentre il mare fuori all'aperto si agita per nulla. Deve avere qualcosa da nascondere, sotto una facciata così apparentemente calma. Di sicuro ha una certa profondità che da fuori non si vede.