sabato 27 settembre 2008

Esoscheletri nell'armadio

In questi giorni sto approfittando della solitudine per fare un po' d'ordine e pulizia in camera mia. Non mi piace buttare via le mie cose in presenza di altri. Devo essere nelle condizioni psicofisiche adatte per separarmi da quegli oggetti e quelle carte inutili che dormono profondamente in quei cassetti che vengono aperti una volta ogni due anni. In un cassetto addirittura non ricordavo minimamente cosa ci fosse dentro ed è partito tutto da lì.
Ogni tanto ho l'irrefrenabile convinzione che certe cose devono rimanere con me senza che ci sia un motivo. Tipo biglietti d'aereo-treno-nave, penne non funzionanti, giornali raccattati qua e là, calendari (ne avevo alcuni del 1995), foglietti di varie dimensioni-colori-forme... alcuni li chiamano ricordi.
A un certo punto mi sentivo un po' anche come un drogato, ad aprire tutte le buste per vedere se magicamente saltava fuori qualche spicciolo. La settimana prima era andata bene... 100 nok mentre sbattevo via un monte di fogli con su gli orari e i percorsi dei tour estivi. Da qualche parte ho ancora quelli dell'anno scorso e dell'anno prima...

---Inizio intermezzo cinquecosico---

Cinque cose che ho trovato nei cassetti
1-il primo e unico lavoro a mezzo punto che abbia mai fatto in vita mia, raffigurante un pupazzo di neve
2-due granchi interi e quattro chele, di cui due probabilmente appartenenti allo stesso crostaceo
3-un foglio intestato dell'università con scritte ora e data dell'esame di letteratura italiana, il primo affrontato nella mia carriera universitaria
4-i tatuaggi dei Power Rangers che si trovavano nei succhi di frutta Yoga
5-un pacchetto di gomme da masticare alla menta, di quelle piatte che ce ne stanno dentro tipo dieci o anche meno, scadute nel 1997

###Fine intermezzo cinquecosico###

Ho rivisto anche un gran numero di cartoline. Un tempo ne ricevevo assai anche da gente che non riesco a capire perché mi avesse scritto. Forse era più di moda mandarle... c'erano delle estati in cui ne ricevevo anche una ventina. Quest'estate due. Ne ho trovate anche un paio che non sono riuscito a decifrare... non ricordo proprio chi sia l'Elisa che mi ha scritto dall'Inghilterra o la Paola che mi ha scritto dall'Irlanda. Poi c'era la montagna di cartoline ricevute mentre stavo in Svezia. Ci avevo tappezzato una parete. E le altre ricevute da gente che credo di non vedere da almeno una dozzina d'anni. Così per 'ste cose mi perdo sempre a pensare chissà cosa fanno ora queste persone, dove vivono, se stanno ancora qui nei dintorni o se si sono trasferite dall'altra parte del mondo.
...come se poi me ne importasse qualcosa. 

martedì 23 settembre 2008

FI SMN-FI RIFR-FI SRCAZ

Capita di tanto in tanto di avere amici che da un giorno all'altro si ritrovano a molti km di distanza. Capita semplicemente perché casa mia sta qui e casa loro sta lì. Quando ci si saluta allora si dice "spero di vederti presto". Visto che non volevo che queste persone ci rimanessero male, sono andato a trovarle. Quindi per prima cosa o quasi, che ho già messo tre frasi davanti a questa, grazie a Marta* e Francesco per l'ospitalità. E a Rebecca* che non mi ha ospitato ma è stato comunque bello assai rivederci. Cioè, è stato bello assai pure rivedere Marta e Francesco, non era un grazie solo perché mi hanno ospitato. 
Quindi sono andato a fare le mie vacanze tra Perugia e Firenze e tanto che c'ero ci ho messo dentro la partita di supercoppa tra Trento e Macerata (giusto per completezza... ci han preso a pallonate, 0-3... ma il primo set poteva finire in altro modo, eh). Pensavo che potevo fare 'sta cosa già ad agosto, poi ovviamente l'ho organizzata due giorni prima di partire. In realtà, io avevo già fatto le cose per benino (che quando vai a trovare qualcuno non è un grosso sbattimento... basta che glielo fai sapere, normalmente), poi due giorni prima di partire si è un attimino cambiato il progetto e si è allungata di un giorno la vacanza.
Poi i giorni in più sono stati due, perché al momento di partire e prendere il treno per tornare qui, ho tirato fuori una perla di gran spessore: avevo il treno delle 19.31 da prendere, arrivo tipo alle 19.20 alla stazione di Santa Maria Novella, e se non avessi chiesto a chi sta in fila davanti a me di farmi passare per fare il biglietto già per quello avrei perso il ciuf ciuf. Quindi mi fiondo dal bigliettaio...
Io: salve!
Lui: salve!
Io: mi servirebbe un biglietto per il primo treno per Milano, quello delle 19.31, presto!
Lui: ma guarda che quello non parte da qui, ma da Firenze Rifredi
Io: ah... eh... mmm... e domattina, il primo allo stesso prezzo, a che ora è?
Lui: alle 8.29, da qui
Io: va beh, prendo quello
Così ho passato una notte extra a Firenze. Che ripensandoci mi sono pure detto "che cazz lo prendevo a fare il treno delle 19.31 per arrivare a Milano alle 23 e a casa -se va bene- alle 24 (o 00, come dicono i mugnai), quando potevo stare in giro con Francesco un'altra serata?". 
Ma a volte i pensieri miei sono un po' ritardatari, quindi finisce che anche oggi mentre ero sul treno mi dicevo (sì, ci parlo spesso con me) "ma perché non ho preso il treno fino a Piacenza e poi da lì quello per Melegnano?". Che così invece ho dovuto fare il viaggio fino a Milano per poi tornare indietro un pezzo. Ma a noi piace viaggiare, tanto.
Comunque poi oggi non ho sbagliato stazione e sono arrivato a casa. Perugia e Firenze mi paiono un filino più belle di Melegnano.

*=ossia due delle ragazze di Geiranger... che a loro piace essere chiamate così.

giovedì 18 settembre 2008

Pentatomidae

Circa tre ore e mezzo fa stavo tirando su le tende del balcone quando davanti a me sfreccia una cimice verde (o nezara viridula, come preferite). I miei pensieri seguono spesso la prima cosa che gli passa davanti e a volte ci si ancorano per ore, così sto ancora pensando a 'sto animaletto e cosa penserà mentre vola. Tipo, cosa gli passerà in mente mentre viaggia a un'altezza che per lui dev'essere siderale? Abito al sesto piano, che ogni tanto mi pare che da qui al giardino sia lunga a doverla fare in volo, quindi in proporzione dev'essere per lui come quando noi si è su un aereo. Poi come tra noi nascono quelli che sono inclini ad avere spesso il senso di nausea, magari anche tra loro c'è qualcuno che ogni tanto non si sente molto bene. E allora magari poveretto soffre e vola solo sui balconi che stanno al secondo piano, massimo al terzo, così che non si affatica troppo. 
Poi c'è la dura legge della natura, che la cimice femmina se quello è un po' così che non vola in alto non lo considera. Magari lui si deprime un po' per questo, sapendo che non farà mai deporre a nessuna delle tipe che gli piacciono 400 uova e si ferma addirittura al primo piano. O proprio cammina solo sui vialetti, così che passa la prima persona un po' distratta che lo spiaccica a terra. E si lamenta pure che puzza, senza dare neanche un pochettino di rispetto al morto. 
Comunque anche dopo averci ragionato su a lungo, 'sti cazzo di animali un po' mi fan schifo lo stesso e se mi capita di andare in Zimbabwe non ne comprerò neanche uno arrostito.

lunedì 15 settembre 2008

Pensierino delle 22.10

Gli animali in genere sono ritenuti meno intelligenti degli uomini. 
Eppure vivono gratis, non hanno mai bisogno di soldi.

martedì 9 settembre 2008

Necessitansi detonazioni

L'altra sera ero in attesa di entrare nel mitico PalaTucker per assistere al simpatico concertino di Elio&lestorietese (molto bello, perché oltre a quanto possano far ridere sanno suonare. Bravissima anche la Paola Folli!) quando dal tendone attiguo preparato per la festa del... boh, non so nemmeno se si chiama ancora PD quel partito di centro-centro, comunque da 'sto tendone usciva una voce fastidiosa, che non era quella della tipa che abitava a Villa Visnes con me questa estate, ma apparteneva alla Letizia Moratti. 
Dopo un po' che blaterava in compagnia del Chiamparino, ecco che arrivavano pochi ragazzi, uno col megafono che urlava qualcosa che non avevo capito ma sicuramente aveva ragione, poi via al coro "morattimorattivaffanculo". Solo che invece che dar ragione a loro, quelli della sechiuriti li hanno circondati e li volevano trascinare via e poi hanno messo anche i poliziotti in tenuta antisommossa.
Il giorno dopo ho realizzato i motivi della fischiata, dunque la protesta era per la riapertura del centro cuore nero. Che se quelli che lo frequentano non sono fasci infami, allora io posso fare il papa.
L'edificio è ben vicino a un'area rom e a un centro sociale... per stimolare maggiormente la fantasia degli interessati.

giovedì 4 settembre 2008

La derniére fois

L'ultima volta che sono salito sul monte Dalsnibba c'era nebbia e non si vedeva nulla. L'anno scorso, al contrario, c'era un tempo splendido, nonostante la neve caduta solo pochi giorni prima. 
Così sono ripartito senza vedere per l'ultima volta il panorama di lassù. Va beh, significa che mi toccherà tornarci l'anno prossimo...
Intanto sono tornato a casa. Però mi devo essere dimenticato di me da qualche parte, durante il viaggio. Non sono più là a Stryn, ma non sono neanche arrivato qui. Devo contattare al più presto la Air Baltic e chiedere se mi hanno trovato tra Oslo e Vilnius. O forse, addirittura, mi sono dimenticato nel viaggio tra Stryn e Oslo. Che è lungo... si è partiti alle 23.20 e si è arrivati poco prima delle 6. Potrei essere in un punto sperduto delle foreste norvegesi. Ho combinato un bel guaio

mercoledì 3 settembre 2008

Impressioni di settembre

La si chiama normalmente casa. Eppure mi trovo lontano. Questo posto mi sfugge dalle mani, ogni volta che torno il rientro è più traumatico. E non è qui che sento di poter vivere.