sabato 17 novembre 2012

Together

Io sono una di quelle persone che si stupiscono anche molto davanti alle meraviglie della natura, sia quelle che si percepiscono direttamente (la geometria perfetta dei cerchi sulle ali delle farfalle, la resistenza elastica della pelle, la bontà degli ananas, il profumo dell'erba tagliata...), sia quelle che si possono leggere (la longevità delle vongole, il potere nutritivo delle banane, l'astuzia della rana pescatrice...). Davvero, sarebbe da continuare a vivere a bocca aperta per quante cose funzionano benissimo al mondo. Quindi alla natura le voglio pure bene e adesso dopo questa introduzione tutta zucchero e miele (le api... quante meraviglie nel loro mondo fatto di esagoni!) si può dire che la natura ha tantissimi difetti. Sì, proprio tanti. Uno che fa sempre riflettere è 'sto fatto che le zanzare pungono e poi fa prurito. Se poi la zanzara è di quelle infettive uno si ammala anche e muore. Se la natura avesse fatto le cose per benino in ogni settore, avrebbe fatto in modo che le punture fossero piacevoli, così che l'uomo sarebbe stato lieto di essere punto. Sarebbe stato un vantaggio anche per la zanzara, che invece deve sempre agire nell'ombra, sempre lì col pensiero che il suo pranzetto possa trasformarsi nell'ultima cena. Sarebbe stato un mondo più bello con pochissimo sforzo... abbiamo sei-sette litri di sangue nel corpo, sarebbe stato davvero così impensabile tenersi le proprie tre-quattro zanzarine di fiducia e donare a loro un goccetto di tanto in tanto? Stessa cosa con gli altri insetti o batteri: non so, prendiamo la zecca, perché deve attaccarci il morbo di Lyme? Per colpa della borrelia, che invece che starsene lì buonina buonina a infestare la zecca, vuole fare le cose in grande e attaccare anche l'uomo. Se invece si accontentasse, lei vivrebbe serena lontana dagli antibiotici, le zecche non sarebbero dannose e uno potrebbe anche decidere di tenersene una agganciata al polpaccio da accarezzare nei momenti di depressione e solitudine. Invece a questo mondo non esiste collaborazione tra le specie differenti e non è mai esistita (l'allosauro che trovava l'apatosauro giovane e smarrito mica lo aiutava, si approfittava ben bene di lui). Non dico una pace trasversale tra tutti i regni, ma almeno un po' d'amicizia tra gli animali. Comunque in realtà ho iniziato a scrivere perché stavo pensando a un altro grosso controsenso: gli effetti collaterali della droga. Perché drogarsi fa male? Che senso ha diventare schiavi di sostanze tossiche per l'organismo? C'è chi dice che in un mondo perfetto non esisterebbe la droga. Secondo me in un mondo perfetto la droga esisterebbe eccome, sarebbe tantissima, legale, non farebbe male e la userebbero tutti. Questo pensiero del controsenso delle droghe mi è venuto in mente più specificatamente l'altro giorno che vedevo tutte 'ste scene di violenza urbana alle manifestazioni: manganellate, lacrimogeni, calci, cariche... non è bello. Immaginatevi invece per un momento tutti i poliziotti strafatti di ecstasy: i manifestanti sarebbero più tranquilli. Anche viceversa eh (coi manifestanti strafatti), però a quel punto si farebbe la love parade e il senso della protesta verrebbe meno. E non sarebbe bellissimo allora andare alla radice del problema? Avere sotto lo stesso effetto ad esempio gli amministratori delegati mentre trattano con i sindacati?  Pensate: dal "quest'anno abbiamo fatturato il 10% in più dell'anno scorso, ma c'è crisi e dobbiamo licenziare il 35% dei dipendenti" al "ma sono così carini e gli vogliamo tanto bene sigh sigh... non possiamo farlo!" (viceversa non serve, alcuni sindacalisti sono già abbastanza affezionati ai padroni). 
Insomma servirebbe proprio che qualcuno impegnato a fare della scienza scoprisse qualcosa di quel tipo ma meno dannoso per l'organismo: facile che oltre a vincere il Nobel per la medicina poi gli danno pure quello per l'economia e quello per la pace. 

domenica 4 novembre 2012

Pacco posta visita partenza

L'altro giorno sono andato in stazione. Ho sbirciato nella sala d'aspetto che stanno rifacendo: niente sedie in legno,  han cambiato tutto e sembrerà la sala d'aspetto di tante altre stazioni. Ma soprattutto fuori hanno messo delle panchine nuove. In metallo, con le stanghe cilindriche piccine che così se piove si asciugano più velocemente. Sono uguali a quelle che ci sono in tante altre stazioni. Prima invece avevamo quelle coi sassolini. Quelle coi sassolini rimanevano bagnate anche tutto il giorno dopo il temporale, anche col sole, le goccioline rimanevano impigliate in qualche angolino e non se ne andavano via così facilmente. E poi dopo circa cinque minuti che ci si stava seduti, si poteva riconoscere ogni singolo sassolino sotto il proprio culo. Anzi, quasi dentro...  si trattava di sassolini abbastanza invadenti e per aumentare la scomodità alcuni erano anche discretamente appuntiti. Per me in stazione ci sono sempre state le panchine coi sassolini, non me ne ricordo altre, da quando da bambino mio nonno mi portava a vedere i treni merci e si contavano i vagoni a quando la sera andavo a veder passare l'ultimo Milano-Piacenza, pensando a come mai le persone stavano andando a Piacenza a quell'ora. Quando andavo con mio nonno c'era anche la fontana con i pesci nell'acqua, poi è rimasta la fontana con l'acqua stagnante senza pesci, ora c'è la fontana e nemmeno l'acqua stagnante, così la gente non la guarda più. Se ci fossero ancora i pesci, andrei in stazione più spesso forse. Tanto tempo dopo la sparizione dei pesci, è sparito anche il Milano-Piacenza: qualche anno fa han deciso di farlo passare da un'altra parte e qui ci hanno messo il Saronno-Lodi, l'ultimo adesso arriva più tardi e così quando mi capita vado a veder passare il penultimo perché non ho voglia di uscire dopo mezzanotte solo per pensare come mai le persone stanno andando a Lodi a quell'ora, anche perché è tutta un'altra cosa: Lodi non è una meta tanto esotica quanto Piacenza.