giovedì 29 agosto 2013

Di opzioni multiple che fanno pensare a modi di dire basati su parole di dubbio significato come il troppo stroppia

Dunque un paio di settimane fa (per l'esattezza trattavasi di dieci giorni fa) è successa 'sta cosa che uno proprio non si potrebbe aspettare da me, neanche quello che nutre più fiducia nei miei confronti e neanche io medesimo (che forse sono lo stesso che nutre più fiducia nei miei confronti).
Facciamo che erano tipo le 4 di mattina (l'orologio l'ho perso tempo fa), ero a una festa e me ne stavo andando a orinare tranquillamente, senza neppure quell'ansia di trovare fila al bagno né quella svogliatezza tipica di chi pensa che pure far pipì sia uno sbattimento eccessivo (poi si parla di mondo perfetto... vero che far pipì a volte è una gran bella soddisfazione, anzi, rischia pure di essere uno dei momenti più belli della giornata quando si trova un bagno dopo un'ora o due di attesa, ma in un mondo perfetto ci sarebbero quantomeno benevoli insetti urinofagi -sempre che si dica così- invece che emofagi, tipo che al posto della vescica uno si ritroverebbe con un parassita gigante... no va beh detta così va a finire che ne esce un'immagine brutta, diciamo allora che in un mondo perfetto  ciò che si mangia o beve non produrrebbe scorie).
Ma eravamo che erano tipo le 4 di mattina, ero a una festa e me ne stavo andando a orinare tranquillamente senza eccetera eccetera. Una volta giunto in bagno, una visione spaventosa: un ragno stava correndo sulla mia maglietta. Verso l'alto. Così senza pensarci su troppo, l'ho preso in mano per tirarlo via. Avevo un ragno in mano. Grosso, per quanto li posso tollerare io: in tutto, zampe incluse, saranno stati almeno tre centimetri di ragno. Ci ho messo un secondo almeno (di quelli lunghi) per realizzare che avevo veramente un ragno in mano. Sentivo le sue zampine muoversi tra le mie falangi e vedevo il suo corpo a pallina tra l'indice, il medio e il pollice. Poi siccome non è che sono diventato fan dei ragni all'improvviso, l'ho fatto cadere. Che poi lui a quel punto deve essersi sentito anche un po' in imbarazzo per il rifiuto e non ci ha pensato a risalire un'altra volta, per sua fortuna (e un po' anche mia). Ma mi rimaneva quella sensazione strana di ragno in mano che ancora adesso mi sembra chiarissima. Devo dire che nell'occasione non ero proprio lucido al 100%. Adesso sì e il pensiero mi disgusta. Così tanto che devo andare a vomitare. No è troppo sbatti vomitare, vado solo a dormire.

venerdì 2 agosto 2013

Coffee break

Nell'estate del 2003 di questi tempi avevo già fatto le valigie ed ero grosso modo in Norvegia, per la prima volta in vita mia. Dev'essere stato quello il periodo in cui vidi Geiranger per la prima volta. Quando ci tornai tre anni dopo, non mi ricordavo affatto di quel fiordo: pare che nel 2003 stessi dormendo e poi era pure assai nuvoloso, quindi non c'era molto da vedere. E a parte questo, quando viaggio se possibile dormo tutto il tempo.
Nell'estate del 2003 di questi tempi ero in Norvegia per la prima volta in vita mia ma in realtà stavo andando in Svezia. Stavo per fare un anno di Erasmus, quella cosa che uno va a studiare all'estero per arricchire il proprio bagaglio culturale, avere una formazione più ampia, poter approfondire aspetti della cultura e della storia di un altro paese e tante altre cacate del genere. Voglio dire... come se a me potesse importare veramente qualcosa di fare due esami di archeologia vichinga per sapere qualcosa in più sulle monete arabe trovate in Scandinavia.
Comunque 'sta cosa dell'Erasmus era una fissa che avevo da prima di cominciare l'università, forse è stato uno dei motivi principali per cui alla fine ho deciso di perdere del tempo in studi inutili. E non è che mi possa vantare di essere stato scelto per particolare bravura: quando ci furono le selezioni eravamo tipo in tre a voler andare a Lund e gli altri due non erano neanche studenti di lingue. Per perdere il posto avrei proprio dovuto essere in competizione per il premio re degli scarsi.
Fatto sta che comunque nell'estate del 2003 di questi tempi ero in Norvegia per la prima volta in vita mia per andare in Svezia a fare l'Erasmus, perché per merito mio o demerito altrui alla fine avevano scelto me. Non era la prima volta che andavo in Svezia. La prima volta avevo 17 anni. O forse ancora ne avevo 16... boh, comunque era l'estate in cui prima ne avevo 16 ma poi anche 17. Minicrociera tra Helsinki e Stoccolma, visita di Stoccolma in giornata e ritorno a casa con la stessa minicrociera (di cui ricordo soprattutto il Salmari, Rhonda, una cena a buffet inclusa e un Claudio che pensava che tutti gli asciugamani in cabina fossero suoi).
Visto che era l'estate del 2003 quella in cui di questi tempi ero in Norvegia per la prima volta in vita mia anche se in realtà stavo per andare in Svezia a fare l'Erasmus, tra un paio di settimane saranno 10 anni giusti giusti che me ne sono andato a Lund. A settembre ci sarà anche la reunion per celebrare l'evento. A Berlino. Sì, si è deciso che è poco importante tornare nel posto giusto, l'unica cosa importante è ritrovarsi e far festa come una volta, tutti insieme. In un posto più economico, così che ci si potrà devastare senza l'ansia di spendere troppo. Ci saranno Livio, Angela, Alex, Marko e molti altri. Stanno scrivendo un sacco di messaggi anche su facebook, stanno organizzando tutto per benino (tipo che hanno riservato un ostello per l'occasione, in modo da non perdersi neanche un attimo di festa andando in un altro ostello a dormire). Insomma, uno sbatti di quelli che io non avrei mai fatto. Quasi ogni giorno vedo che c'è qualcuno in più che comunica con entusiasmo il suo esserci o con moltissima tristezza e poco velato disappunto la sua impossibilità a partecipare, vuoi perché vive in Australia, vuoi perché gli è appena nato un figlio, vuoi perché ha un lavoro e non può prendersi ferie in quel periodo. Io non ho ancora risposto, all'inizio avevo buttato lì un "forse vengo" quando ancora non era ben chiaro chi fosse interessato alla cosa, ma in realtà già ora so che non ci andrò. E non mi dispiacerà neppure non vedere Livio, Angela, Alex, Marko e molti altri. Niente di personale con loro, è che non li conosco. Su 40000 studenti che c'erano, mica li potevo conoscere tutti.
L'anniversario mi dà occasione però di chiudere a modo, con un bell'elenco di quelli di cui si potrebbe anche fare a meno, ma in fondo neanche respirare è necessario per alcune persone, che invece si ostinano a farlo. 


###Inizio finale rimembrativo###

I primi dieci ricordi dell'anno Erasmus:
  1. i pomeriggi passati al bar con Sofia
  2. le cene sociali della domenica
  3. le partite di ping pong in sala
  4. l'odore di glicine lungo la strada per andare in biblioteca
  5. le feste interrotte dall'arrivo della polizia
  6. i 27 punti in una gara con il LUGI Lund persa comunque con disonore
  7. i fiori che mi regalò Camilla
  8. le libellule
  9. il campeggio in casa causa pioggia
  10. i cd della biblioteca
---Fine finale rimembrativo---