venerdì 29 luglio 2011

Camilla

Camilla mi regalò dei fiori, un po' di tempo fa. Nel 2004. Arrivò al parco senza che la stessi aspettando e mi diede dei fiori. Su Camilla qualcuno potrebbe raccontare tantissime cose, ma non io, perché non la conosco molto bene. La vidi tre volte. La prima volta le dissi che mi piacevano i fiori, la seconda lei me li regalò, la terza ci salutammo e ci chiedemmo vicendevolmente come andava. Andava bene a tutti e due, ma siccome ci stavamo annoiando un po' mi diede un bacio. Eravamo a una festa tendenzialmente triste in casa di uno che a quel tempo frequentavo abbastanza ma di cui non ricordo il nome. Credo si chiamasse Anders. O in alternativa Matt, ma pure Nils non gli sarebbe stato male come nome. Potrebbe essere che si chiamasse Anders Nilsson. Nils Andersson quasi sicuramente no. Di lui ricordo però il volto. Ricordo anche quello di Camilla, era attorniato da treccine ma non saprei dire il colore che avevano all'epoca i suoi occhi. Quello non è un dettaglio a cui bado molto, non mi convince 'sta cosa di cui tanta gente pare essere certa, che gli occhi sono lo specchio dell'anima. A me non importa degli occhi. Ignoro il colore degli occhi di tanti miei amici. Ne ricordo di altre persone, tipo c'era una che quando stavo in quinta liceo era in prima e aveva delle iridi grigie decisamente belle. Però non so più come si chiama... quindi è più importante ricordarsi il nome di una persona o il colore dei suoi occhi? Forse nessuna delle due cose. Comunque, di Camilla non ricordo le iridi, ma mi sorrideva costantemente e aveva un piercing sul sopracciglio sinistro e per quello mi piaceva. Perché io sono incline a farmi piacere le ragazze che hanno un piercing sul sopracciglio. E se è il sinistro è ancora meglio. Ci sono ragazze che senza piercing sul sopracciglio (sinistro) non mi piacerebbero, o mi piacerebbero meno. Camilla l'ho sempre vista col piercing, ma mi spingo a dire che anche senza mi sarebbe potuta piacere. Aveva anche un piercing sulla lingua, un anellino al labbro inferiore e uno al naso (lato destro). E mi ricordo che trovavo belli i vestiti che portava, cosa strana perché apparteneva alla categoria delle ragazze svedesi e normalmente non è che loro abbiano un gusto che si abbina al mio per quanto riguarda il vestire. La prima volta che la vidi e la volta in cui mi regalò dei fiori aveva la stessa gonna lunga e larga. La volta dei fiori eravamo in un parco e c'era il sole, oltre che alberi cani amiche e lampioni. 

I fiori... nascono, sbocciano e crescono per poi appassire, sempre che nessuno li colga prima. I più sfortunati vengono falciati e buttati via da quelli che vogliono mantenere l'ordine dei giardini e dei parchi. Assassini. 
Altri va a finire che non tornano alla terra ma teniamo i loro scheletri in mostra in qualche vaso o nascosti in qualche libro. Io quelli che mi regalò Camilla li conservo dentro il dizionario di inglese.