lunedì 30 maggio 2011

I ricci pagano 70000

Norvegia... terra di fiordi, di ghiacciai, di vodke dal prezzo inumano, di ragni che vivono negli scantinati e di ricci che zampettano allegri e ignari del pericolo la sera soprattutto. Ma tanti ricci... anche se mi sa che sono di più i ragni. Però siccome i ricci sono belli e i ragni no, mi concentro di più sulle attivitià dei primi (mentre i secondi li stermino coll'ausilio della chimica: lode alla permetrina, detta anche C21H20Cl2O3, veleno democratico che uccide indiscriminatamente qualsiasi insetto). Ma dunque, si diceva dei ricci... per tanto tanto tanto tempo ho pensato che avessero un modo di difendersi quantomeno bislacco. Difficile che sia possibile, ma nel caso... se non avete mai visto un riccio, egli si comporta così: vede il pericolo e si ferma, immobile (a parte quello dell'altra sera che è scappato). E allora prima mi sembrava che i ricci avessero un'ingenuità mortale, come se chiudersi per l'appunto a riccio potesse salvarli da un autotreno in transito su di loro o dalle smanie calcistiche di gente con una certa inclinazione al sadismo (e pure alla stronzaggine... non calciate i ricci!). O forse avevano sentito anche loro quella cosa che se ti ritrovi davanti un tirannosauro devi far finta di non essere vivo perché quello è un po' tordo e non si accorge (non mi ricordo se lo dicevano in Jurassic Park o nell'Era glaciale). Invece ieri m'è venuto 'sto dubbio, ossia che i ricci non è che si fermano così per autodifesa, ma solo perché sono pessimisti. E allora mentre zompettano allegri pensando a tutt'altro, d'improvviso si accorgono che tu sei lì a guardarli ed eccoli pronti a dire "ormai è finita, non c'è più nulla da fare, fai di me quel che vuoi ma fallo in fretta". Che insomma uno magari non se l'aspettava che ci potesse essere un lato tanto drammatico nello spirito di questi animali.

lunedì 2 maggio 2011

My time is gonna come

Qualche sera fa si parlava di un argomento troppo spesso sottovalutato dai media: la cattiveria di alcune principesse (o presunte tali) della Walt Disney. In particolar modo, pensavo al pessimo messaggio che dà un cartone animato come La Sirenetta. Dunque, riassumendo senza distorcere la realtà dei fatti, analizziamo la storia: Ariel è una creatura adolescente (quindi minorenne...), mezza pesce e mezza ragazza, che si innamora perdutamente del primo bell'uomo che vede galleggiare in mare (ci sta, è minorenne!). Il fato le permette anche di raccattare 'sto carciofo e riportarlo a riva ma non solo: ha anche l'occasione di sedurlo con la potenza della sua bellissima voce (manco fosse quella di Sharon den Adel, poi). Il bell'uomo è addirittura un principe e quando si ripiglia definitivamente dà un importante consiglio sul come scegliere la propria sposa: è bene ch'ella abbia una bella voce. Cosa che effettivamente ha un senso, perché almeno quando si litiga non si ode un gracidio ma un gradevole suono. Così Eric (il principe) decide di cercare questa ragazza di cui ricorda esclusivamente la voce. O lei o piuttosto rimane scapolo a vita (e lui una certa età la deve già avere, non dico sia vecchio ma insomma qualche annetto in più di Ariel ce l'ha sicuramente... facciamo stare al timone di un barcone un ragazzino?). Ariel dal canto suo non è la prima donna mutante che passa... eh no! Altri non è se non la figlia di Tritone, il re del mare! Che ovviamente trova indicibilmente cretina l'idea della figlia di innamorarsi di uno che manco ha le branchie. Ariel da brava sedicenne non vuol sentire ragioni e litiga di brutto col padre, così la perfida strega Ursula, che in realtà è semplicemente un polpo sui cui tentacoli è stata innestata una donna ormai non più nel fior degli anni, in qualche modo cerca di trar vantaggio dalla situazione. Ella le dice che la può trasformare in donna totale, di quelle che hanno due braccia ma anche due gambe nella parte inferiore del corpo. In cambio però qualcosa va dato... quindi si prende la voce bellisssssima della mezza pesciolina. Tutto questo così, senza mettere nulla nero su bianco?? Noooo. Ursula è in realtà onesta e quindi le fa siglare un regolarissimo contratto. Mantiene le promesse, insomma: tu Ariel diventi donna, io Ursula mi prendo la tua voce... ora vai a riva e se in tre giorni riesci a limonare col principe, tu sei libera, altrimenti diventi di mia proprietà. Tutto chiaro. Ariel da una parte ha già capito come va il mondo... bel fisico, caruccia... che ci vuole a convincere uno che manco la conosce a baciarla prima che passino 72 ore? Dall'altra però è una babba e pensa che la vita sia tutta facile e neanche le viene in mente che Ursula possa avere interesse a far sì che il bacio non ci sia. E quindi le si spezza anche il cuoricino quando il polpo si trasforma in avvenente ragazza che conquista il cuore del principe (la mutazione peraltro è un'operazione inutile, dato che a Eric importa esclusivamente la voce... foss'anche stata un facocero canterino, l'avrebbe sposata lo stesso). Il carciofo ci insegna a questo punto un'altra gran cosa: perché mettersi lì e frequentare una persona, col rischio di scoprirne i difetti, quando la si può sposare in due giorni? La bella voce ce l'ha, a sorpresa non è neanche un cesso quindi i requisiti minimi evidentemente li possiede. Anzi, anche qualcosa in più. Un principe con degli alti valori morali. Ma non ti viene il dubbio neanche per un attimo che se lei accetta di sposarti lo fa -ad andare bene- solo perché sei ricco? Proprio mentre si sta per celebrare il matrimonio (i servi ringraziano per aver avuto tutto il tempo necessario per organizzare a modo la cosa) un nugolo di gabbiani si riversa sulla coppia di sposi, perché questo matrimonio non s'ha da fare. Ma ormai il terzo giorno è terminato e quindi Ursula ha regolarmente vinto. Ariel diventa di sua proprietà e Tritone, che sarà anche il più potente essere del regno marino ma evidentemente non è italiano e non ci fa sopra una legge ad personam, non può che dar ragione alla strega e le propone di prender lui in cambio della libertà dell'amata (nonché sconsiderata) figliola. Ursula può diventare regina degli abissi... che avremmo fatto fossimo stati in lei? Quello che ha fatto lei: Tritone si ritrova trasformato in asparago di mare e lei diventa una potentissima regina. Eric, che ha le idee poco chiare, diventa antimonarchico e uccide la novella sovrana del mare squarciandole il ventre con la propria nave. Un atto vergognoso e crudele. Che viene festeggiato da tutte le creature marine. Tritone e gli altri asparagi marini si ritrasformano di nuovo in sireni, Ariel riacquista la propria voce, Eric si innamora di lei. Ma siccome lui non può vivere in fondo al mar e l'idea di farsi una casa su uno scoglio non piace, ecco che Tritone deve trasformare la figlia in donna totale. Cosa che secondo me non lo turba più di tanto... una cretina in meno da gestire. E come epilogo ecco un bel matrimonio, in barba alle regole vigenti in tutti gli stati più avanzati questa quindicenne può già dire di sì sull'altare e concedersi al principe pedofilo. Che si innamora prdutamente di due persone nel giro di poche ore. Un gran bel finale.
Morale: io la butto lì... forse il contratto di Ursula non valeva perché Ariel avrebbe dovuto farlo firmare da un genitore.
Su questo però non sono sicuro, forse è una conclusione un po' affrettata. Magari ci penserò nelle prossime ore, visto che ne avrò molte libere all'aeroporto di Oslo. Sì, tutto questo per dire che sono pronto per tornarmene in Norvegia.