domenica 24 giugno 2007

Perché far lavorare un 93enne?

Ho letto qualche giorno fa della contestazione a Priebke. Avendo a disposizione internet solo per mezz’ora non ho potuto leggere tutto, ma da quanto ho capito il tipo stava andando a lavorare e si è trovato di fronte un po’ di gente che lo insultava.
Ora, a prescindere dal passato del soggetto in questione, la prima cosa che mi viene da domandarmi è questa: perché un vecchiaccio come lui lavora e i giovani sono disoccupati? Perché offrire una opportunità lavorativa a un ultranovantenne? A meno che non si tratti di un genio, non penso ci siano molti motivi.
E secondariamente non mi pare una pubblicità propriamente positiva annoverare tra i propri dipendenti un nazista di prima fascia. Ma forse oggi l’importante è fare notizia, destare scalpore, far parlare di sé, non importa se nel bene o nel male.
L'avvocato Giachini, suo datore di lavoro, dice che "il signor Priebke comincerà a lavorare da me la prossima settimana, ora mi dispiace tanto per chi soffre, ma anche lui ha dei diritti". Beh, visto che se lo tiene in casa dal 1999, avrà ben pensato che anche nello studio non avrebbe sfigurato...

venerdì 15 giugno 2007

De rerum bovinae - Cap. I

PREMESSA:
l'attuale capitolo potrebbe anche costituire l'atto unico dell'opera, per cui potrebbe non essere spiegato il motivo del titolo. Dipende da quanto saro' pigro durante l'estate.
IL VIAGGIO
La partenza per le lande norvegesi era fissata intorno al 25 maggio, poi seguendo i prezzi della Ryanair si è deciso di partire il 24. Quest’anno le valigie le ho state fatte un po’ in anticipo rispetto all’estate scorsa, quindi la sera prima era già stato messo tutto in borsa. Naturalmente non proprio tutto… qualcosa ho dimenticato a casa, forse più roba dello scorso anno.
Comunque, la Ryanair impone un peso massimo del proprio bagaglio di 15 kg. In due valigie sono quasi riuscito a centrare l’obiettivo: 18.3 kg.

Dialogo con la ragazza al checkin:
R:-Buongiorno!
I:-Buongiorno!
R:-Il suo bagaglio pesa oltre 18 kg
I:-Vedo
R:-Il limite è di 15 kg
I:-Lo so
R:-Non può levare nulla dalle valigie?
I:-No
R:-Mm... va bene, arrivederci
I:-Arrivederci

Il viaggio in aereo è stato decisamente tranquillo, anche se dubito riuscirò mai a stare comodo su un aereo della compagnia irlandese più famosa del mondo.
All’arrivo noto con piacere che le valigie ci sono. Entrambe. Che poi una si sia rotta è un particolare secondario, che ho notato solo in seguito.
Arrivati a Oslo, ci aspetta un pomeriggio intero di attesa, che passa camminando un po’ per il centro e un po’ stando al bar. La sera si riesce anche ad avere una cena gratìsss.
Poi, si torna in stazione per prendere il treno che ci deve portare a Bergen. Minipris, miniprezzo.
Organizzati, questi treni norvegesi: toilette che funzionano, confezione regalo con coperta, tappi per le orecchie e mascherina per gli occhi. Peccato che non abbiano pensato di vietare ai bambini di viaggiare durante la notte… la piccola scolopendra che viaggiava dietro di me ha fatto casino per un buon numero di ore esclamando a ripetizione unicamente due parole: nej e mamma. Mamma che avrei preso volentieri a vergate, visto che nulla ha fatto per far tacere il secchiello di merda che accompagnava.