domenica 24 giugno 2007

Perché far lavorare un 93enne?

Ho letto qualche giorno fa della contestazione a Priebke. Avendo a disposizione internet solo per mezz’ora non ho potuto leggere tutto, ma da quanto ho capito il tipo stava andando a lavorare e si è trovato di fronte un po’ di gente che lo insultava.
Ora, a prescindere dal passato del soggetto in questione, la prima cosa che mi viene da domandarmi è questa: perché un vecchiaccio come lui lavora e i giovani sono disoccupati? Perché offrire una opportunità lavorativa a un ultranovantenne? A meno che non si tratti di un genio, non penso ci siano molti motivi.
E secondariamente non mi pare una pubblicità propriamente positiva annoverare tra i propri dipendenti un nazista di prima fascia. Ma forse oggi l’importante è fare notizia, destare scalpore, far parlare di sé, non importa se nel bene o nel male.
L'avvocato Giachini, suo datore di lavoro, dice che "il signor Priebke comincerà a lavorare da me la prossima settimana, ora mi dispiace tanto per chi soffre, ma anche lui ha dei diritti". Beh, visto che se lo tiene in casa dal 1999, avrà ben pensato che anche nello studio non avrebbe sfigurato...

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