venerdì 17 novembre 2006

Vade retro satira!

Sciagura e disgrazia! Il papa e i suoi soci si sono arrabbiati! Già, pare proprio che Joseph & Georg mal digeriscano le battute (che non sentono neppure) su di loro.
Quindi ecco schiere di indignati davanti alle battute di Fiorello e Crozza (esempio di battuta demoniaca: "Ha aperto un nuovo ristorante in Vaticano: L'ultima cena"), perchè no, non si può assolutamente compiere unatto così vigliacco (sì, è proprio questo il termine usato dall'Avvenire: è "una satira fallimentare non priva di vigliaccheria").
Scherza coi fanti ma lascia stare i santi e soprattutto gli uomini di chesa, ché non hanno senso dell'umorismo.
Cosa triste: insigni docenti, teologi e via dicendo dicono che è fin troppo facile colpire il papa, una persona che non ha assolutamente poteren che non può difendersi.
Cosa buona (e giusta): ogni tanto qualcuno esce dal coro e dice cose talmente banali da essere vere, tipo "Prendere in giro il segretario particolare del pontefice è diverso dal prendere in giro Gesù... sennò non si può prendere in giro manco un parroco!" o meglio ancora "sono convinto che il cristianesimo abbia ben altri problemi che non quattro comici".
Siccome questi concetti potrebbero sembrare estremamente di parte o poco credibili se li esprimessi io, mi sono affidato alle parole di Fausto Colombo.
Per chiudere, cinque piccole domande a tema che mi turbano:
1- dopo il diktat bulgaro, ora ci toccherà quello vaticano?
2- come avranno recensito gli insigni giornalisti dell'Avvenire i film dei Monty Python?
3- Fiorello andrà all'inferno o riuscirà a salvarsi?
4- perchè Gaspare Barbiellini Amidei può scrivere in prima pagina sul Corriere della Sera e io no?
5- cosa porta più danni a questo paese? La satira sul papa o le restrizioni e le pressioni del mondo cattolico sulle scelte etiche e sociali

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