C'è questa cosa che la gente ha paura del buio. Alcune persone solo da piccole, altre anche da grandi, magari con motivi diversi. A me sembra più congruo aver paura della luce. Perché al buio in fondo si può immaginare che ci siano anche tante cose belline che ci circondano, non è che debba assolutamente uscire dall'armadio il re degli inferi di molto arrabbiato con noi (così, senza motivo, tra l'altro) o che ci si ritrovi un vampiro nel nostro letto (sveglio, nonostante il materasso comodo comodo). Ad esempio al buio potrebbe anche starci un tenerissimo cucciolo di rinoceronte nano che vuole venire a fare le fusa con la sua carica di simpatia (per dirne una delle tante possibili eh).
Quando invece si è alla luce, non c'è nulla da fare... insomma, quello vediamo, e quello c'è. Se al buio puoi aver paura di aver qualcuno dietro di te, alla luce non ti puoi sbagliare: sei proprio solo.
Personalmente io ho un po' paura della luce dietro le porte. Non tanta e in verità non è neanche proprio una paura, è più una sensazione di malessere circoscritta solo ad alcune porte. A una sola, se proprio vogliamo essere precisi precisi. Ecco, io penso che la luce in taluni casi non vada bene accesa, anche se c'è la porta di mezzo la si dovrebbe spegnere per far meno male. Più che altro è una questione che dagli infissi, da sopra e da sotto, la luce la si vede lo stesso, non è che si può far finta di nulla o nasconderla. Che senso ha avuto chiudere la porta se poi hai permesso alla luce di venire da me e dirmi tutto? Poi non so, forse anche il buio mi avrebbe raccontato le stesse cose... ma la luce, come dire... la sa più lunga del buio, è più brava a spiegarsi, ti rivela dettagli che forse il buio non conosce, ti fa pensare a soluzioni impreviste. In altre parole, ti illumina.
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