Siccome ho passato un sabato sera mooolto tranquillo e sono tornato a casa abbastanza presto, prima di dormire ho deciso di leggere un po'. Tra i libri accanto al letto c'era "Notte prima degli esami" e ho deciso di iniziare a leggere quello. Pensavo di leggere prima una ventina di pagine, poi mi sono detto che potevo arrivare a pagina 50, poi alla 70... e tanto che c'ero l'ho finito. Era da un po' che non leggevo un libro tutto d'un colpo, penso dall'esame di letteratura inglese tre... quella volta avevo da leggere sei libri e quattro giorni di tempo, non potevo fare altrimenti.
Carino come libro, soprattutto molto scorrevole. Più che la storia raccontata è il tema che è coinvolgente... inevitabile pensare alla mia maturità. E mentre Claudia e Luca mi raccontavano di tutto quello che hanno combinato in quei giorni che separavano il suono dell'ultima campanella dall'inizio della maturità, pensavo a come ho passato io quel periodo. Risposta: BOH!
A parte che la sera prima del tema ero prima in stazione e poi al bar a bere una birra, non ricordo assolutamente che cosa ho fatto. Di sicuro non ho studiato molto, ho fatto un paio di inutili ripetizioni di matematica (l'unica cosa che sapevo fare era lo studio di funzioni. Ovviamente dopo circa trent'anni che a ogni maturità usciva puntuale come l'allergia in primavera almeno uno studio per compito, quell'anno nulla. Ho copiato un esercizio -sbagliato- per riempire il tempo e ho preso il voto più basso della classe: 4/15). Sicuramente non ho partecipato a megafeste, non ho ingravidato nessuna, non ho tradito la fidanzata inesistente nè mi sono innamorato. E l'ultimo giorno di scuola non ho insultato nessun professore... non ce n'era bisogno, quelli che odiavo (quasi tutti...) lo sapevano già cosa pensavo di loro. Il loro lato umano? Sinceramente non mi è mai interessato e comunque mi sono sempre augurato che fosse il più triste e tormentato possibile.
Li ho sognati per anni i peggiori... che non solo mi interrogavano al liceo, ma li trovavo anche dietro le cattedre universitarie. Mi sono dovuto laureare per levarli dai miei incubi.
Quest'estate saranno già otto anni che abbiamo finito... avrebbero potuto essere nove, per me. Ma ai miei tempi si bocciava ancora spesso e oserei dire volentieri, quelle stronze delle mie professoresse sicuramente non si saranno fatte tanti scrupoli in sede di scrutinio. Ci ho messo del mio, innegabilmente... ma anche loro non si è scherzato un cazzo.
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