venerdì 7 marzo 2008

Woobinda (e altre storie senza lieto fine)

"Ho ammazzato i miei genitori perché usavano un bagnoschiuma assurdo, Pure & Vegetal.
Mia madre diceva che quel bagnoschiuma idrata la pelle ma io uso Vidal e voglio che in casa tutti usino Vidal"
Un libro che inizia così, mi sono detto, non può che essere molto bello. Quindi l'ho preso in prestito in biblioteca e l'ho letto tra andate e ritorni Melegnano-Rogoredo. Oltretutto questo libro si presta ottimamente a una lettura saltuaria: tutti i racconti sono lunghi due o tre pagine, non di più, a volte interrotti in modo brusco (il primo termina così: "Ci versai dentro il Pure & Vegetal, dovevano capire che t"). Leggerlo è stato un po' come fare zapping, uno zapping ovviamente deciso dallo scrittore (che è Aldo Nove). 
Comunque mi ha colpito molto, sicuramente è molto originale e scritto bene, tra le migliori cose lette nell'ultimo (e oserei dire non solo) periodo.
I primi episodi fanno ridere... poi sorridere... poi quasi quasi mi è venuto un senso d'angoscia (soprattutto alla storiella "C'era mio padre sul divano"). Pregevoli la freddezza e la quiete nel raccontare di necrofilia o di un parricidio, come se fossero azioni normalissime. 

Unica cosa: dopo tutto, alcune storie un lieto fine ce l'hanno...

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