Chissà se quest'anno mi capiterà di mettere piede sul territorio svedese. Se non dovesse accadere, sarà la prima volta dal 2002. E per il secondo anno di fila mi perdo Valborg... quindi visto che non potrò essere sui verdi prati di un parco a ingollare birra e calimocho fatto con vino in polvere, spero che quel giorno a Lund diluvi.
Ovviamente mi spiace non andarci, ma non c'è tempo, visto che a inizio maggio prenderò un aeroplanino destinazione Norvegia. E questo sarà un bene: a parte ricevere una mensilità in più (che non fa mai male), mi accorgo che sto diventando sempre più intollerante e facilmente irritabile.
Esempio: l'altro giorno mi si piazza davanti uno e mi infila in mano un biglietto. Lo guardo (il biglietto), poi lo guardo (l'uno). E questo parte "ciaovorresticontribuireafarpassareunapasquamiglioreaibamb (anf anf) inisfortunatibastaunpiccolocontributochecivuoleunamoneta".
Lo riguardo (l'uno) e gli riporgo il biglietto. Naturalmente non fa neanche la minima finta per riprenderselo e riattacca "sonosolopochisoldicheticosta?". Lo ririguardo: "non ti do nulla, riprendi il biglietto".
Riattacca: "dainonfarlindifferentesolounpic..." "SEI SCEMO O COSA?? TIENI 'STO CAZZO DI BIGLIETTO E MOLLAMIIII!!!". Ci è rimasto male, però ha ripreso il biglietto. Lo ammetto, sono nervoso.
A margine: anche quest'anno le bancarelle mettevano in bella mostra magliette e bandiere con il Benito che esclama "meglio un giorno da leoni che cent'anni da pecora" o "credere obbedire combattere e tanto che ci siamo vincere" (quest'ultima forse me la ricordo male).
L'anno scorso si era anche fatta discussione con un venditore, che farfugliò cose tipo "eh, ma devo accontentare un po' tutti", "ma io non sono di quella parte lì" e soprattutto: "ma c'ho anche il ceghevara, siamo pari!"
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