E alla fine il vaffanculo arrivò. Merito di Enrico e soprattutto dell'acidità e della superbia della coinquilina che purtroppo ci troviamo ad avere quest'anno. Che dopo tre stagioni ancora non ci ha fatto il fantastico dono di passare le sue estati altrove.
I fatti: alle 6.45 stamattina era prevista la partenza, si pensava che lei stesse a casa causa malattia. Invece c'era (e ho avuto anche il fato avverso... possibile che quasi ogni volta che apro la porta per andare in cucina me la trovo davanti?). Sunto del dialogo:
Enrico: come va?
Innominabile: non troppo bene
Enrico: ma lavori oggi?
Innominabile (con tono alquanto acido, ovviamente): se sono sul pullman è ovvio che lavoro, dove vuoi che vada!
Enrico: senti, vaffanculo così non ci pensiamo più
CLAP CLAP CLAP
Poi la tipa ha pure avuto da ridire perché mi sono permesso di parlare con Enrico. Di tutto quel che può fare, nulla è più irritante di quando vuole insegnare agli altri l'educazione o come ci si deve comportare.
Primo: quando avrà più amici qui magari potrà dirmi la sua.
Secondo: ci manca di doverle chiedere il permesso per parlare con chi mi garba.
Terzo: se io non posso parlare con lei, non vedo chi le abbia dato l'autorizzazione a parlare con me.
Quarto: non solo mi ha finito il MIO detersivo due estati fa, ma -recidiva- mi ha pure lasciato senza martedì scorso. E ancora osa parlare?
Tra le altre, ai suoi occhi sono ringiovanito di parecchi anni oggi: due anni fa mi considerava un sedicenne, ora sono un bambino dell'asilo. Dev'essere triste per un genio come lei dover passare l'estate con un gruppo di imbecilli come noi.
Passando a cose assai più serie: sono passati 7 anni dai fattacci di Genova. L'Italia fa ancor più schifo di allora... difficile pensare potesse succedere.
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