mercoledì 16 luglio 2008

Sòlo vuela el que se atreve a hacerlo

Ho finito di leggere il primo libro in spagnolo della mia vita. Ok, era semplice, era la storia della gabbianella e del gatto che le insegnò a volare... ma non è che ora si parte dai massimi sistemi filosofici, no? Per inciso, quelli non li capirei neppure in italiano.
La frase più celebre di 'sta storia è sicuramente quella riportata nel titolo del post... che è anche una cosa abbastanza vera: se non provi a buttarti, non voli. Il problema è che Zorba e Afortunada trovano il lieto finale. Cioè... non è un problema, buon per loro. Però il Sepúlveda la scrive un po' con lo spirito del Gianni e l'ottimismo. Postillando, si potrebbe quindi aggiungere che tanti ci provano pure a volare, ma precipitano miseramente al suolo, come dimostrano le centinaia di pulcini che si vedono quotidianamente spalmati sull'asfalto o nelle aiuole dedicate allo svuotamento interiore canino. 

In un modo o nell'altro, comunque, mi sembra sempre di precipitare.

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