sabato 3 maggio 2008

Per rinfrancare lo spirito tra un'elezione e l'altra

Ieri pomeriggio sono andato a Milano che c'era la manifestazione del primo maggio. Che c'era stata anche l'anno scorso e De Corato aveva detto che era pericoloso andarci perché c'erano quelli cattivi che spaccavano tutto, la peggioggente.
Quest'anno c'era poca gente, all'inizio. Perché fondamentalmente a nessuno interessava essere lì proprio alle ore 14 in punto, uno poteva anche arrivare alle 15.30 che non lo licenziava nessuno. Ma all'inizio ecco, stavamo tutti in una via e quasi c'era più polizia che manifestanti. Tutti i poliziotti mi mettevano caldo solo a guardarli, in tenuta antisommossa. E infatti stavano all'ombra del McDonald's e delle banche. 
E la gente che partecipava... ce n'era di personaggi strani. Che uno poteva dire "sì, ma questi vengono qui e neanche ce l'hanno un lavoro... vengono qui a farsi i cannoni e a bere la birra che costa poco!". Vero, ma già uno non ha da lavorare, gli vogliamo pure vietare di farsi una cannetta per passare parte della giornata allegro? Personalmente, non me la sentirei di impedirglielo.
Poveri poliziotti, venuti lì per niente. Neanche un tafferuglino piccino picciò.

Cambiando giorno ma non luogo... il 25 aprile il corteo era quasi arrivato in Duomo (o meglio, il corteo era già arrivato... il carro del Leoncavallo che si seguiva noi non ancora) e allora han messo su delle canzoncine che vanno sempre bene per l'occasione, così c'erano anche gli Inti-illimani che cantavano che el pueblo unido jamás será vencido. Poi ho pensato alle elezioni: el pueblo voté unido , muy unido. Non ci si può neanche più fidare di quello. Cosa dai il potere al popolo, che poi va a votare Berlusconi o Veltroni?

Cambiando giorno e anche luogo: ieri sera gara1 di finale scudetto di uollei, vista al bar. Un bar di quelli che ci vanno i vecchi, infatti quando sono arrivato c'erano già alcuni che guardavano la Fiorentina (perché non importa che partita sia, chi stia giocando... se c'è una partita di calcio, la si vede). 
Comunque: a me interessava la partita di uollei e allora mi son fatto accendere il televisore su scaisportdue. Alcuni miei amici più per pietà che per interesse erano lì a farmi compagnia, ma ogni tanto arrivava anche un vecchietto interessato alla novità e faceva magari una domanda tipo "che sport l'è quel lì?", "han già ciapà un quai gol?", "perché el purter l'è lì in mes al camp?". Il più interessato alla fine ha anche fatto un riassunto assai più stringato e tecnico rispetto a Zorzi e tutti gli altri che commentano per professione: "alùra l'è finida tri a sero... Piasensa la s'è fada propri incülà".
Dopo la partita clou, tanto che c'eravamo siamo rimasti lì a vedere la fine della partita di calcio, così terminata quella abbiamo anche assistito allo spettacolo di dubbio gusto messo in scena da un vecchio e un giovane. Il giovane era seduto sul cofano della macchina del vecchio, che senza mezzi termini l'ha invitato a spostare le chiapponze altrove. Già deluso dal risultato della Fiorentina, il giovane ha pensato bene di coprire di insulti l'altro, che per quei 3-4 secondi ha anche tollerato, poi è passato alla minaccia di prenderlo a sberle, poi, essendo un vecchio e non un quaquaraquà moderno, è passato ai fatti. 
Il giovane allora si è svelato per quel che è: lo stereotipo dell'ultrà pirla, che non si limita a inveire e minacciare di intraprendere azioni tipo spaccamento faccia, spezzamento braccia, tiramento di cartoni. No, se ne è uscito con un bel "io atte ti accoltello!". La sfida è stata lanciata per sabato sera, conoscendo i giovani d'oggi consiglio al vecchietto di rimanere in casa.

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