sabato 10 novembre 2007

Visita veterinaria

Oggi ho portato la Lilja nel suo posto preferito: lo studio veterinario.
Il suo trasportino normalmente giace in cantina, lontano dalla sua vista, perchè lei ne è letteralmente terrorizzata.
Infatti anche oggi, appena l'ha visto, ha cercato di sfuggire all'ingabbiamento nascondendosi nei seguenti punti:
-sotto il letto matrimoniale
-dietro il letto di camera mia
-sotto la sedia di camera di mia sorella
-sul davanzale di camera mia, appiattendosi per non farsi vedere
Una volta acciuffata, con l'ormai sperimentato e sempre efficente metodo di introduzione dall'alto, sono riuscito a metterla nel suddetto trasportino e a portarla fuori.
Arrivati a destinazione, come al solito si è presentato il problema inverso: l'estrazione da quella scatola plasticosa fessurata.
Dopo un paio di vani tentativi, si è convinta che non poteva resistere per sempre e quindi si è decisa a scattare, come al solito, sulla mia spalla destra, facendo ben attenzione a rimanere agganciata in tutta sicurezza con i suoi simpatici artigli.
La prima soffiata l'ha tirata senza che la dottoressa l'avesse ancora toccata; la seconda, più forte, è seguita a quel che penso sia ritenuto da lei uno tra gli affronti più grandi: metterle il laccio emostatico. Nell'operazione ha cercato di graffiare la veterinaria, col risultato invece di prendere in pieno il mio orecchio.
Intanto alle soffiate aveva già iniziato a seguire il suo classico borbottio, simile a un piccolo muggito.
In scaletta c'era l'ecografia... e l'intervento di un'altra dottoressa. Che mi dice: "ora la dovresti tenere in braccio, ma non così: distesa sul fianco (non raggomitolata, mi raccomando!), facendola stare ferma". Ma io non ho questi poteri paranormali!! Al momento 'sta gatta è una delle creature più incazzate presenti nel vecchio continente... servirebbe un'apposita camicia di forza (che vorrei comunque vedere chi riesce a mettergliela!) per farla star ferma.
"Prova a tenerla con questo guanto!"... e mi porge un guanto (appunto), che Lilja identifica come entità nemica e dopo averci soffiato contro in modo inumano (non a caso è un gatto), ci si fionda sopra con un aggattimento (accanimento per un felino non è un termine appropriato) incredibile. Solo che sotto al guanto c'era la mia mano... che ne è uscita sconfitta, come dimostra la foto allegata:

Ovviamente l'ecografia non è stata fatta.
Ma gli esami del sangue dicono, e questa è la vera cosa importante, che per il momento la Liljetta sta bene... a dire il vero, che fosse in forma l'avevo già notato!

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