mercoledì 30 dicembre 2009

A grande (o forse addirittura grandissima) richiesta: il mio cd del 2009!

Come già fatto nel 2007 e nel 2008, a dimostrazione che pure nel 2009 a fine anno (ma non solo, non lasciatevi trarre in inganno) non ho un caz da fare, ecco il cd con le canzoni più rappresentative o ossessionanti di questi dodici mesi che vanno a concludersi.
E anche stavolta non mancano delle canzoni che non è che siano delle vere e proprie perle, ma se ad esempio in Perù i gusti musicali di tutti i taxisti sono piuttosto distanti dai miei, che ci posso fare? Sono comunque rimasto entro certi limiti di decenza, quindi la Pausini se lo scorda di entrare nella compilation anche se al ristorante da Giovanni si sentiva la sua canzone trenta volte al giorno (non per colpa di Giovanni, ma della radio). Preferisco ricordare quel periodo con Wish you were here...

  1.  Leo Ferré - Tu non dici mai niente
  2.  Sepultura - Kaimatachi
  3.  Mira Spinosa - Fa male
  4.  Danilo Fatur - Autovelox
  5.  Giorgio Canali - Questa no
  6.  Amy McDonald - This is life
  7.  Los Muertos de Cristo - Que se vayan
  8.  Amon Amarth - Live for the kill
  9.  Chumbawamba - Revolution
  10.  Flux of Pink Indians - Tube disasters
  11.  Braska - Alè alè Trentino
  12.  Natalino Otto - In cerca di te
  13.  Grip Inc. - Built to resist
  14.  Figli dei Pullman - Inno dei Mastini
  15.  Radiodervish - La falena e la candela
  16.  Pink Floyd - Wish you were here
  17.  Vincent Price - Goodbye so soon
  18.  Nightwish - The phantom of the opera
  19.  Kaliente - Basta de callar
  20.  Caesars - Jerk it out
Durata: 78 minuti e 54 secondi...

mercoledì 16 dicembre 2009

Ho quattro fiori secchi nuovi

Quando sono nato io, mio nonno era già discretamente vecchio. Nel luglio del 1980 aveva già compiuto 70 anni. Dunque nel dicembre del 2009 non penso avesse grossi piani per il futuro, però ci teneva a compiere 100 anni. Invece per due mesi giusti giusti non gli è riuscito. 
L'ho visto mercoledì scorso l'ultima volta. Giacca e cravatta... credo che fossero almeno 12 anni che non lo vedevo con la cravatta. E con la giacca. Che infatti era della sua misura tanti anni fa, ora gli sta un bel po' larga.
Ecco, con lui che se ne è andato sono rimasto senza nonni. Ci parlavamo poco, per scelta tecnica più che per mancanza di argomenti, in realtà. Credo che avesse capito già da anni il valore del silenzio.

sabato 28 novembre 2009

Berlino. E sullo sfondo le anguille

La scorsa settimana non avevo nulla da fare quando era venerdì pomeriggio (ma anche il giovedì poteva andare bene) e allora sono andato al supermercato. Là c'erano tante cosucce belline e tante anche bruttine, quelle più sconvolgenti però erano rappresentate dagli animali vivi che uno li prende e li ammazza poi in pentola. C'erano gli astici, i granchi, le aragoste, i capitoni e le anguille. Ecco, la gente passa di lì che magari ha già una mezza idea di quello che deve comprare, che so un chilo di carote, quattro mele, il sacchetto delle patate e le merendine per la colazione veloce della mattina, ma poi passa di lì, vede il capitone e gli viene una gran voglia di capitone e dice "mi dia quel capitone lì... no, quello che sta scodinzolando che pare più fresco... ecco, quello, bravo", così poi si toglie lo sfizio. Ma il capitone ci rimane male, magari non è che pensa che sta per fare una brutta fine, però ci arriva che dalla vaschetta del Carrefour non può scendere in profondità e andarsene sul fondo del mare a figliare insieme a tutte le altre anguille del mondo. Insomma, è un mondo difìcile anche quello del capitone, soprattutto nel periodo natalizio. Altro che tutti più buoni. "Più buoni un par de ciufoli", ti direbbe l'anguilla, se potesse parlare come fanno gli umani.
A proposito, qualche giorno fa ho letto che hanno inventato tipo una sedia elettrica per le aragoste. Che non deve essere bello morire così mentre ti cuociono e intanto uno passa e dice "mmm che profumino!!". Va beh, almeno non ti dicono "snif snif... che puzza di morto!!".
Comunque non mangiate il capitone, che è quasi a rischio estinzione e contiene pure un monte di grassi!


---Inizio intermezzo canzonistico---

5 canzoni che ho recuperato di recente che pensavo di non trovare...

1-Fa male, Mira Spinosa
2-Soyuz, Pravda          
3-Tube disasters, Flux of Pink Indians
4-In cerca di te, Nella Colombo   
5-Revolution, Chumbawamba      

###Fine intermezzo canzonistico###

Canzoni a parte, settimana scorsa ero a Berlino. Non è una città come tante, ci arrivi e la attraversi e vedi che non è come le altre. Forse solo perché lo sai che cos'era e cos'è diventata e allora ti sembra diversa, però è così. C'è della bella gente da quelle parti, molta bella gente. Ci sono i mezzi che viaggiano anche di notte, ci sono i bar aperti fino a tardi con i tavoli da ping pong, c'è gente disperata che alle 4 di mattina legge le proprie email in un internet cafè 50 centesimi/mezz'ora. C'è un monumento di 2771 lapidi per ricordare i morti, costato più di 20 milioni di euro e senza neanche un filo d'erba. Ci sono amici che si incontrano per caso, dopo anni. C'è un parcheggio pieno di Trabant, un tempo macchine economiche, adesso per un giro di una manciata di minuti ti costano più di un taxi. C'è la commercializzazione, c'è il capitalismo che finalmente permette a tutti di mangiare banane e tantissimi tipi di cetrioli in salamoia. C'è chi dipinge le proprie mani sui muri e c'è chi rivuole indietro quello vero, di muro. C'è una luce rossa in cima a una torre alta alta che di notte si vede anche da lontano, così che uno non si sente davvero perso neanche quando non sa che ci fa lì.

C'è un ponte molto bello sulla Sprea, da lì si vedono anche dei palloncini dipinti sul muro di un palazzo, intenti a volare. Sono sorridenti, anche se non raggiungeranno mai davvero il cielo.



martedì 10 novembre 2009

Possiamo anche morire!

Anche a distanza di un po' di giorni, continuano le polemiche sul crocifisso. Se li togliessero sarei d'accordo però non era questa la cosa che volevo scrivere. Tanto che ero qui però l'ho scritta.
Ma andiamo al nocciolo: in me cresce smisuratamente un dubbio, ogni volta che sento qualche disputa sull'argomento. Già, perché io non ho capito una cosina. Mi sono sforzato eh, non è che non ci ho voluto pensare. Eppure, non l'ho capita. Insomma, riguarda quelli che dicono che Gesù deve proteggerci in tutte le aule (e non solo) d'Italia, che non si può levare perché rappresenta non solo le nostre radici ma soprattutto i valori in cui crediamo... ecco, quel che mi sfugge è questo: in che valori credono? Uno si aspetterebbe che tra tutti ci fosse qualcosa tipo la tolleranza o il rispetto. Io non ero un alunno modello a catechismo, ci andavo perché prima e dopo c'era il calciobalilla con tutte le palline che volevamo gratis e quell'altro tavolo che avevi tipo due manopolone di legno per non farti fare gol e con le stesse tiravi le lecche contro le manopolone del tuo avversario (e in quest'ultimo gioco di cui non so il nome ero anche forte). In verità un po' ci andavo anche perché ero obbligato. Ora però non divaghiamo, volevo dire che non ero attento e non facevo i compiti ma sono quasi sicuro che dicevano cose tipo il perdono e la tolleranza sono giusti e vanno rispettati anche gli altri. Non che se sei contro i miei valori allora puoi morire. Però Ignazio aveva un altro catechista che forse adottava un metodo diverso e gli insegnava che il crocifisso serve sia per contrastare i vampiri che quelli diversi da te, quindi più che rappresentare Gesù e le sue cosine fa capire agli altri chi comanda qui. Per esempio ho citato Ignazio, eh, poi c'è anche tanta altra gente che dice delle cose che non riesco a inquadrare, tipo che questi qui vengono dall'estero e vogliono imporre la loro cultura e il modo di pensare che hanno assorbito a casa loro e se non gli va bene possono tornare da dove sono venuti. Effettivamente nello specifico mi chiedo perché uno che ha la fortuna di nascere in Finlandia debba trasferirsi altrove, però penso anche che siano affari suoi.
E comunque le ragazze islamiche non devono mettersi il velo perché devono adeguarsi le leggi le facciamo noi e non loro e le moschee non vanno fatte perché prova ad andare a casa loro e vedi che non ci sono chiese e se dici che sei cristiano ti ammazzano. Non come qui che se sei musulmano ti vogliono tutti bene.

Detto questo, passiamo alle cose davvero importanti: 
CAMPIONI DEL MONDO!

domenica 18 ottobre 2009

Alla conquista dello spazio viaggiando nel tempo

Svuotare alcuni armadi è un po' come fare un viaggio nel tempo. Un viaggio che preferisco fare da solo, per questo ho dedicato proprio gli ultimi giorni, in cui nessuno era in casa, per dedicarmi a questa attività. Voglio essere da solo quando guardo i miei ricordi. Concedo la presenza solo a una gatta che mi guarda distesa sul letto e ogni tanto si interessa a una briciola di carta o a un elastico. 
Non voglio nessuno intorno quando apro una scatola e mi meraviglio di cosa ci posso aver lasciato dentro, quando trovo l'ennesimo foglio di esercizi di matematica da stracciare o quando rivedo un pupazzetto di paperino che mi riporta indietro a un anno indefinito, ma sicuramente antecedente al 1986: mi ritrovo avvolto dall'odore di cloro della piscina, che tanto mi fa piangere quando sono io a dovermi immergere, sono seduto con mia mamma mentre aspetto su una panca (che all'epoca pareva davvero enorme) che mia sorella finisca la sua lezione. E questo è stato sicuramente il ricordo più vecchio uscito dall'armadio. 
Poi ne sono arrivati tanti altri, forse troppi: i quaderni delle superiori, alcuni risalenti addirittura alla prima, i raccoglitori con dentro ancora tutti gli appunti di storia e filosofia della quinta... un'interrogazione su cent'anni di guerre sembrava essere qualcosa di terribile, come si fa a ricordarsi tutto? E poi quel prof... basta una risposta sbagliata su venti e si arrabbia! A distanza di ormai quasi un decennio, sono convinto che l'università in confronto al liceo sia stata una passeggiata. Avevo tenuto tra gli ultimi l'esame di filosofia, mi terrorizzava. Invece un voto discreto, 27... chissà cosa avrebbe detto lo stesso prof di prima, a cui piaceva darmi 4 ma aveva un'aria ancor più soddisfatta se poteva elargire un bel 2. 
Altri raccoglitori, desolatamente vuoti... però quello nero era per inglese, quello blu per italiano e latino. Più in là le cartellette... fogli, fogli, fogli. Matematica, storia dell'arte e soprattutto un sacco di scarabocchi e di canzoni scritte a metà che non sapevo mai come continuavano... pure adesso non è che ho molta memoria per i testi. 
Un tempo disegnavo molto di più e mi ha stupito rivedere alcuni soggetti... adesso non credo sarei in grado di rifarli. 
Poi sono riemersi i sondaggi che facevo per passare le noiose ore di antologia in prima. Quante stupidate che si dicevano. Pare impossibile, ma forse erano più di adesso e ancor più stupide. Non mi han fatto ridere. Nelle stesse buste c'erano anche le lettere, di quelle che si iniziava una corrispondenza per migliorare l'inglese. Starà bene Nicola? Avrà realizzato il suo sogno di sciare sulle Alpi? E Maria... chissà perché non si è più fatta sentire. Forse perché non avevamo nulla in comune. 
I diari. Non ho mai avuto la mania di scriverci chissà che nè di appiccicarci di tutto. Sono pieni di disegni però, soprattutto quello di quinta. Palme, granchi, uccelli, isole deserte, sole. La pagina dopo, altre palme. Poi uccelli. Poi granchi e Arturo il paguro, che ai tempi era senza dubbio più popolare, almeno nella mia fantasia. 
Comunque nonostante il mio scarso impegno il liceo terminò e quindi ci fu da stipare da qualche parte pure la roba dell'università. In realtà molte cose sono poi finite in cantina e tante altre ormai sono da anni spazzatura, dopo l'allagamento della medesima. Libri di ungherese e di svedese, appunti di chissà quale materia... ma poi come scrivevo nel 2002? Già non ho una grafia gradevole ora, ma sicuramente sto migliorando.
I documenti dell'Erasmus, il compendio del corso SAS 151 sul femminismo in Scandinavia... mi sarebbe servito se avessi potuto fare la tesi che volevo io!
Ho ritrovato anche una macchina fotografica. Con dentro un rullino, era allo scatto 21. Quasi finito... neanche mi ricordavo che fino al 2004 la mia macchina fotografica era quella. All'epoca le digitali non costavano così poco.
E gli astucci? Ho fatto un po' fatica ad associare ogni astuccio alla sua epoca. In quinta usavo una scatola di legno che in origine conteneva un compasso. Non c'era dentro nulla di utile: cinque penne che non funzionavano, così come il pennarello nero, le tre mine erano mozziconi inservibili così come l'unica matita che non avesse una punta da rifare ogni tre secondi. La gomma era sparita, rimaneva solo il suo involucro di carta. Le uniche cose utili erano il temperino, la matita rossoblu e le lamette per graffiare via dal foglio da disegno la china. Tra le cose bizzarre, un dente di un mollettone e uno stuzzicadenti del segno zodiacale del Leone. Sei il re delle conquiste, non c'è nessuno che ti resiste. Dietro la spugna che foderava la scatola, tre bigini: fisica, geometria e trigonometria. Ricordando i voti di quel tempo, direi che mi sono serviti a poco. 
Poi setacciando le ultime cartellette sono stato anche in Irlanda e in Finlandia. Rispettivamente 1996 e 1997. Sembrava impossibile avere l'opportunità di andare così lontano e per così tanto tempo. Come cambiano le prospettive, infatti ora pare impossibile dover stare a casa.  
Da qualche ora, nel mio armadio c'è molto più spazio.

mercoledì 23 settembre 2009

La gente studia cose che non ci immaginiamo neanche

Questa è una cosa sorprendentemente sorprendente: alcuni insetti battono le ali un sacco di volte al secondo. Cioè, non c'è da stupirsi, a volte si nota anche. Tipo le mosche. Che a vederle si nota proprio che sbattono le alette velocissimamente: saranno 200 volte al secondo, a occhio. No, scherzo... l'ho letto sul manuale del perfetto educatore di mosche. Però queste mosche sono addirittura lente se paragonate ad altri animaletti che la gente comune neanche sa che esistono. C'è infatti questo moscerino, il signor Ceratopogonidi, che riesce a sbattere le alette 1000 volte al secondo. Poi dicono che i moscerini sono piccini piccini... per forza, con tutte le calorie che consumano a far andar su e giù l'aluccia, non gli riesce di prendere peso.
E non per essere ripetitivo, visto che l'avevo già detto per le lumache, ma credo sia davvero meraviglioso che ci sia gente che conosca benissimo questi animaletti: sa tutto di loro, quanto vivono, cosa mangiano, che malattie attaccano alle pecore o ai gatti (eh, sono moscerini emofaghi, prima o poi il contagio avviene!). E anche quante volte al secondo la loro aluccia va su e giù. Che non è una cosa che questi studiosi faranno in un attimo, così per togliersi una curiosità personale, mentre bevono il loro latte macchiato nella pausa delle 11. No: devono per prima cosa trovare uno di questi insetti. E devono anche farlo volare davanti a una videocamera che avrà uno zoom potentissimo. Poi si mettono lì e devono avere un altro aggeggio che costerà migliaia di lilleri per vedere piano piano piano un secondo di filmato, così fanno in tempo a contare. Poi non è che la prima prova sarà subito quella definitiva... dovranno verificare se quel moscerino che hanno trovato è più tipo Usain Bolt o tipo Piero Pippetta, o anche vedere se ne hanno preso uno un po' stanco o uno al massimo della forma, quindi ripeteranno l'operazione più e più volte. E siccome sanno che questo forcipomyno è il più veloce, significa che nel mondo altri loro colleghi hanno fatto la stessa cosa con le zanzare, con le mosche e con tutte le varianti di insetti battitori d'ala veloci nonchè con tutti gli altri tipi di moscerino che esistono. Splendido.


---Inizio intermezzo letargico---

Uno pensa che il ghiro sia l'animale che dorme di più, ma solo perché non conosce il citello dell'Alaska, che se ne sta in letargo nove mesi di fila.

###Fine intermezzo letargico###

Ormai sono due settimane che sono tornato dalla Norvegia. La valigia è stata disfatta, il contenuto vagamente sistemato... insomma, ora la stagione lavorativa è ancor più finita di prima. Stagione che è andata bene, sì sì.

1.LAVORO
+ Ho lavorato anche un po' più del previsto, soprattutto perché ho fatto quasi una ventina di tour in spagnolo, mentre pensavo di farne tipo 5 o 6.
- Ho lavorato molto poco con gli inglesi.

2.DENARO
+ Avendo lavorato più del previsto, ho anche guadagnato di più. Il contratto a prestazione invece del fisso mensile è stato davvero cosa buona e giusta.
E finalmente quest'anno ho fatto pure un po' di tour in doppia lingua, che so' comunque soldi.
- Avendo lavorato quasi esclusivamente con spagnoli e italiani, ciao ciao mancia.

3.COLLEGHI
+ Ancora mi si riempie il cuore di allegria pensando che la balena non è tornata.
Ma oltre a questo, c'è da dire che ogni volta che si va lassù si trovano sempre delle persone speciali e simpatiche.
- E si trovano anche delle persone che mi stanno un po' sul culo.
Motivo di rammarico ovviamente è che persone che aspettavo con asma non si sono fatte vedere. Sì Marta, sto parlando anche di te.

5. CAPI
+ Considerando come lavorano da altre parti, non ho da lamentarmi.
- Però se la Betulla Nana si chiama così ci deve essere una ragione: nella testa deve avere o del truciolato, oppure un sacchetto di foglie morte.

5.TOUR
+ Flofjellet fatto un po' di volte e mai sotto la pioggia.
Flåm fatto sotto il diluvio: giornata pagata il doppio.
- Alla fine il tour in lande sconosciute è arrivato anche stavolta: fortunatamente solo mezza giornata e soprattutto in un posto stupendo con colori che se non ci vai è inutile spiegare.

6.TURISTI
+ Quest'anno posso vantarmi di non aver scazzato con nessuno.
Gli spagnoli sono moooolto meglio di quel che credevo.
- Il turista del pullman 59 a Flåm, per svariati motivi... su tutti, se devi rompere le palle alle 21.20, dopo quasi 12 ore e mezza di escursione, rompile alla tua guida e non a quella del bus 61. Comunque alla faccia tua i miei turisti si sono imbarcati prima di te, gne gne gne gne gnè.

7. AUTISTI
+ Nessun problema con loro e lieto di aver avuto i due svedesi come semi-coinquilini.
- Viktor e la storia del danno al pullman per causa mia... un giorno si ride, il giorno dopo pure, ma dopo tre mesi sta storia aveva un po' infranto le sfere.

giovedì 10 settembre 2009

Oggi in Cina si stan sposando in tanti

Nel mondo ci sono anche persone che studiano delle cosine che per loro sono interessanti. Tipo, ci sarà qualcuno che sa se alle lumache può venire o meno un infarto. Quindi qualcuno deve sapere come funziona il sistema cardiovascolare delle lumache. E qualcuno una volta che sa se hanno il cuoricino o meno, si mette a studiare su come gira il sangue all'interno del gasteropode di turno. Io non ho niente in contrario a questo tipo di ricerche, ognuno ha le sue passioni e dunque fa bene a coltivarle, anzi trovo sia fantastico che nel mondo ci siano persone che passino la loro vita a cercare di capire se a una lumaca può venire o meno un infarto.

Lumache a parte, sono un'altra volta in Italia. Fine dell'estate, fine del lavoro, fine delle certezze. Beeellooo!
Ora vediamo che si fa. Ci sarebbe da andare al mare in una bella giornata di pioggia, ci sarebbe da buttare via la carta (ma ricordate di gettarla nel bidone apposito! Pubblicità progresso gratuita), ci sarebbe da leggere tutta 'sta roba che sta intorno a me e che chissà quando (e se) verrà mai letta... ma tanto per fare qualcosa di diverso sono andato pure a prendere due libri in più in biblioteca. Ci sarebbero da fare anche cose più semplici, tipo aprire la valigia e svuotarla. E allora sì che sarà finito tutto, rimettendo tutte le magliette nei cassetti, l'aneto in cucina, i sacchetti in altri sacchetti, la valigia nascosta in un armadio.

---Inizio intermezzo concertistico---



MK? OK!*

###Fine intermezzo concertistico###


Prima o poi l'armadio si riaprirà, si ritirerà fuori la valigia, i cassetti si svuoteranno un po', l'aneto finirà (anche prima di ripartire, però), i sacchetti se saranno sfortunati saran riempiti di spazzatura.
Prossima destinazione: mah. Quando: boh. A fine mese ci starebbe una vacanzina da qualche parte.
Ci starebbe bene anche trovare un bel lavoretto poco faticoso in un posto strafico con uno stipendio molto più alto di quello che prenderei qui per fare un lavoro di quelli brutti e noiosi. Sogno o realtà? Dettagli irrilevanti.


*I Marlene!!! Non so quanti anni fa li avevo visti l'ultima volta (che era pure la prima). Mi aspettavo di peggio, invece è stato un bel concertino, già già. Così ho rinuotato ancora un po' nell'aria... quindi: grazie. Semplicemente grazie. Perdutamente grazie.

giovedì 6 agosto 2009

Bolle di sapone planetarie

Chissà se le bolle di sapone hanno il tempo di rendersi conto di quel che sta succedendo intorno a loro... 
Ogni tanto ci penso. Pensieri leggeri. Che il mondo potrebbe essere come un'enorme bolla di sapone, che galleggia in una enorme vasca da bagno che è l'universo. E noi qui, su una crosta forse più delicata di quel che si crede, neanche pronti all'attimo in cui farà pop. O forse noi siamo delle piccolissime, minuscole bollicine di sapone nella grande vasca da bagno che è la terra. A farci tanti problemi, a cercare di venire a capo della nostra vita, quando poi all'improvviso si esplode, mentre cerchiamo un perché quando spesso basterebbe chiedersi un perché no, invece. Come se avessimo per forza da dare una risposta a qualcuno, non foss'altro che a noi stessi.
E ci si angoscia del passato andato a male, delle occasioni perse, di quelle buttate, di quelle vinte ma senza che ci fosse nulla di speciale in premio, delle carte giocate senza senso, di quel che poteva andare in un modo ma poi è andato in un altro quindi di conseguenza questo sì e quello no che non è successo... senza pensare che a ogni secondo speso a ragionare su 'ste cose corrisponde solo un altro secondo sprecato a intristirsi. 
Che poi la tristezza non è che sia un male, un momentino di tristezza ci sta anche di tanto in tanto, se preso con le dovute precauzioni dà anche il suo remoto piacere, come quando ti passano sulla pelle 365 giorni contemporaneamente, riconosci ogni stagione mentre è fusa con le altre. La tristezza fa male quando arriva all'improvviso, come quando si è al mare e si sta pensando a tutt'altro e improvvisamente l'onda ti si infrange in faccia e ti toglie il respiro, arriva talmente forte che ti manda in confusione, ti stordisce.
Il fiordo mi inquieta. Così tranquillo, mentre il mare fuori all'aperto si agita per nulla. Deve avere qualcosa da nascondere, sotto una facciata così apparentemente calma. Di sicuro ha una certa profondità che da fuori non si vede.

venerdì 17 luglio 2009

Tra Spagna e scoiattoli non metterci un ragno

E oggi si è fatto il primo tour con gli spagnoli. No, non è vero, ne avevo già fatti altri, ma questo era il primo di quelli luuuunghi luuuunghi. Finora si erano fatti solo tour bilingue, tipo con degli italiani o degli inglesi di troppo. Più un'escursione breve al ghiacciaio. Invece oggi è arrivata la sfida: partenza alle 8.30 e arrivo alle 16.30. 8 ore insieme. Tanto per iniziare bene, siamo partiti con un ritardo alquanto alto, di almeno tot minuti. Recuperati parzialmente alla fine, ma siamo comunque arrivati quando la nave avrebbe dovuto essere già in viaggio da 25 minuti. Va beh, problema loro. 
Comunque era da un po' che avevo voglia di fare un tour luuuungo luuuungo esclusivamente con gli spagnoli, così per vedere come mi riusciva. Pensavo peggio, soprattutto nel zifrillo di km che si fanno sia per andare che per tornare tra Stryn e Briksdal. Insomma, le cose importanti (che non sono neanche molte) si dicono all'andata, e al ritorno? Pensavo di tacere di più. Invece è andata bene.
Mi han pure detto che non si sente l'accento sudamericano (bene) e neanche quello italiano (meglio). Che poi l'altra volta mi avevano detto che invece si sentiva chiaramente un'inflessione andalusa, è un'altra storia...

Oggi c'era dentro dunque anche il ghiacciaio. L'escursione a piedi mia amica-nemica. Nemica perché ogni volta mi inquieta pensare che un gruppo di turisti possa farla in tempi lunghi assai. Amica perché mi vengono in mente quelli che fanno un lavoro paccosissimo in ufficio o peggio ancora in fabbrica mentre io sto all'aperto tra cascate e montagne. E poi quasi ogni volta faccio o andata o ritorno da solo, così che mi posso trovare davanti ai miei pensieri senza nessuno che disturba. Ad esempio, passando accanto al bosco, pensavo agli scoiattoli, senza averne visti. Ma penso che qualcuno ce ne sia. Sì, non avevo pensieri particolarmente pesanti. Dunque pensavo a come sarebbe stato se fossi nato scoiattolo. Prima cosa: sarei morto da tipo 25 anni. E questo oltre ad avermi leggermente intristito mi ha fatto riflettere su come sia noioso e insensibile verso i più sfortunati lamentarsi quando abbiamo una giornata storta. Voglio dire... se un uomo vive circa 70 anni e uno scoiattolo 4, allora un giorno da scoiattolo è come due settimane e mezzo da uomo. Che se a lui viene il mal di testa è una tragedia, già che non tiene l'aspirina, poi è come averlo per 17-18 giorni. Ci sarebbe stata anche una riflessione su eventuali rapporti scoiattolo-scoiattola, ma era troppo impegnativa. 
Ma alla fine forse non è che sia una cosa negativa vivere 5 anni... uno raccoglie le sue noccioline, se ne mangia una di tanto in tanto, poi muore. Mi pare una cosa fattibile. 
Quello che mi spaventava di più però era un altro pensiero: tipo quando uno scoiattolo ha paura dei ragni, la cosa si deve far pesante. Come dire... abitando in un bosco ne vedrà pure tante di bestiacce. E quando gli si para davanti uno di quei ragnacci cicci o un opilionide, dev'essere da infarto. Insomma, prendiamo uno scoiattolino di 20 cm... magari sta facendo un riposino nel suo buchetto sull'alberello tipo Cip & Ciop, con la sua scorta di ghiande... e -tac!- da dietro una noce sbuca fuori sto ragnone di 2 cm! Come se io me ne trovassi davanti uno da mezzo chilo! Aaaargh! Non dormirei tranquillo. Però di contro potrebbe essere che non esistono scoiattoli aracnofobici, quindi si eviterebbe il problema. 
Più in generale, spesso penso al fatto che l'uomo può essere più intelligente di qualche bestia, ma magari più furbo non proprio... nel senso che uno si deve ammazzare di lavoro per non crepare di fame, lo scoiattolo invece che ti fa? Dorme un po', si va a fare il suo giretto sull'albero, mangia i funghi velenosi che tanto c'ha l'antidoto incorporato, poi si dice che è ora di cercare una ghianda, fine della giornata. E appunto una giornata di uno scoiattolo sono quasi tre settimane nostre. Svantaggi: se lo scoiattolo è isolato e tendente alla malinconia, rischia di cadere in depressione e sentirsi inutile.

domenica 28 giugno 2009

Amor de mi vida

Oggi sono quattro anni di convivenza con Lilja...
...l'amore a forma di gatto!

domenica 14 giugno 2009

Uomo nero vs. camicie nere (o kaki)

E ormai sono già tot giorni che sono tornato a Stryn, tipo una ventina. Riassumendo...
1-Grandi novità: un bar aperto tutte le sere e anche quando i tour passano di qui la mattina alle nove (non a caso il proprietario non è un norvegese...), un nuovo supermercato (il Kiwi, aperto pure la domenica), il bowling è stato riaperto (e quest'anno pare pure che ogni tanto ci sia dentro gente) e soprattutto un contratto nuovo con pagamento a prestazione e non un fisso mensile. Che pare essere cosa buona e giusta, sicuramente il lavoro non manca.

2-Grandi conferme: il Litago sjokolademelk è ancora in produzione, Oliver (il gatto dei vicini) abita ancora qui e sta bene, il fiordo non è sparito, si son rivisti molti volti noti.

3-Grandi assenze: la Marta che preferisce stare in Germania (e questo è grave), la Cetta che finalmente non ritorna (e questo è bene). Anche se il pericolo di un suo ritorno è stato alto... solo un imprevisto imprevedibile pare averla tenuta lontano da qui.

4-I tour van bene, finora non ho ancora litigato con nessuno e non mi hanno ancora mandato a lavorare in lande inesplorate.

Mi manca l'Italia. Spero che quando tornerò siano già operative le ronde nere (complimenti per il nome). Ora che ci sono loro e so che i marocchini -potenziali terroristi tutti quanti- non possono lavorare in metropolitana, mi sentirò moooolto più sicuro. Fanculo a tutti i fascisti e a quelli che ancora dicono che l'antifascismo è anacronistico.

venerdì 15 maggio 2009

Se vuoi parlare un po' con me ti devo addare al mio Myspace...

Tra una settimana a quest'ora magari sono già arrivato a Stryyyyn. O magari no... dipende quanto saremo lesti nel prenderci i bagagli (ma soprattutto quanto saranno veloci gli addetti a caricarli sui nastri, cosa che non fa ben sperare), dato che tra l'arrivo dell'aereo a Oslo e la partenza dell'autobus c'è un tempo d'attesa discretamente breve. Fatto sta che è già un'altra volta tempo di partire. Che 'sto tempo ogni tanto mi sfugge dalle mani. A volte invece no, sono io che lo sguinzaglio e lo lascio andare per la sua strada, mentre lo osservo fuggire via. 

Comunque c'è una cosa che ieri ho visto e mi ha segnato profondamente. Sono andato alla Fnask per vedere un po' di cosine tipo libri nuovi, cd nuovi, computer nuovi (eh, è un negozio di robe nuove, non usate). E così dopo aver visto che il corso base di cinese costava 87 euri e che ci sono sempre dei libri per bambini abbinati a pupazzetti fichissimi tipo la piovra verde o il cavallino maruccio rosso, ignaro di quel che stava accadendo mi stavo dirigendo verso il settore "libri che fanno ridere".  All'improvviso, lo shock. Causato da un libro bianco con il disegno di una fatina. Nome dell'autrice: Emotrilly. Cioè... quella fata in copertina era la versione emo della Trilly di Peter Pan! Con le alette cucite, tatuata e sforellata di piercing. E quell'aria da ragazza che se non ha un vestito nero o viola addosso si sente a disagio e che ascolta gruppi che a noi giovani ci piaceranno 4ever tipo i Tokio Hotel e i Mizuko Laminkia. Non c'è più rispetto per nessuno ormai, neanche per le eroine-eroinomani dei classici Disney. 
Tutto ciò mi ha fatto pensare che esistono cose che in alcuni posti non trovi e non te ne accorgi. Forse perché non ne senti la mancanza. Tipo a Cusco non c'erano nè gli emo nè i truzzi nè i fighetti in generale. 

Fortuna che ci si può consolare perché nel mondo e in Italia non ci sono grandi disastri e tutto quanto va a gonfie vele. Tranne qualche barcone, che le vele ce le ha sgonfie e finisce alla deriva.

sabato 25 aprile 2009

25 aprile 2009

 "Garibaldi", Brigata d'assalto
 che risorgi nell'Italo cuor,
 per la Patria la Fede, l'Onore,
 contro chi, maledetto, ti tradì!

Partigiano di tutte le valli,
pronto il mitra, le bombe: cammina!
La tua Patria, travolta in rovina,
la tua Patria non deve morir!

Giù dai monti! Discendi dalle valli!
Il nemico distrugge il tuo tetto.
Partigiano, impugna il moschetto,
già il tuo giorno di gloria suono!
Partigiano, impugna il moschetto,
già il tuo giorno di gloria suono!

 "Garibaldi", Brigata d'assalto...

Se la morte ti sfiora, ti coglie,
cosa importa, se tuona il cannone?
Partigiano, glorioso leone,
la Vittoria più bella sarà!

Partigiani, levate i vessilli
che bagnaron di sangue i Bandiera.
Con Battisti e del Piave la schiera
l'invasore schiacciato sarà!
Con Battisti e del Piave la schiera
l'invasore schiacciato sarà!

 "Garibaldi", Brigata d'assalto...

Non pennacchi, galloni dorati;
segno ambito: ferita vermiglia;
nostro motto: la Santa Guerriglia,
la divisa del nuovo Guerrier.

Libertà nel lavoro vogliamo;
sia per tutti il pane che sfama.
Partigiano, la patria ti chiama
col suo braccio, il tuo sangue, il tuo cuor.
Partigiano, la patria ti chiama
col suo braccio, il tuo sangue, il tuo cuor.

Riassumendo

E ieri era una settimana che son tornato a casa. Tempo di fare un riassuntino...

Le scoperte
1- i cani peruviani sono meno aggressivi di quelli italiani. Forse sono più rilassati, deve essere una discreta rottura di palle stare al guinzaglio ogni volta che ti portano in giro
2- in una gran parte del Perù non si può gettare la carta igienica nel water. E ho scoperto che funziona così pure in alcune zone del Portogallo. Spesso non sappiamo le fortune che abbiamo a vivere qui.
3- la lucuma è il miglior frutto tropicale che abbia mangiato. Peccato che non ne abbia una pianta in giardino. Spesso non sappiamo le sfortune che abbiamo a vivere qui.
4- a Cusco grandina più spesso che a Milano
5- anche a pioggia non è messa male

La scuola
1- strano ma vero, lì si ascolta più inglese che spagnolo. Colpa di questi giovani d'oggi che vanno a studiare all'estero e poi non sanno la lingua.
2- una settimana in una camera singola nell'appartamento messo a disposizione dalla scuola costa quanto tre settimane e un paio di giorni in un ostello economico
3- un gatto nero vive da quelle parti
4- potevano metterla su una strada meno in salita, che la prima settimana finivo il fiato 100 metri prima di arrivare. L'ultima settimana, quando mancavano 30 metri, perché sempre in salita stava, non è che se uno si abitua alla carenza di ossigeno poi la fa di corsa senza problemi
5- il 90% dei professori, secondo me, sarebbe a rischio scomunica

Il viaggio finale
1- pensiero comune di tutti i compagni d'avventura: ci sono automobili più resistenti della Hiunday H1
2- è anche vero che forse abbiamo esagerato un pochettino con gli sterrati. E su questo sono d'accordo soprattutto con il mio stomaco
3- il deserto di Paracas è la cosa che mi è piaciuta di più
4- il Machu Picchu è bello, niente da dire. Scenico, spettacolare, mozzafiato. Però è sorprendente che la gente si sorprenda che sia ancora lì quasi intero. Cioè... l'han tirato su tipo nel 1450 a 2400 metri d'altezza su una montagnetta, mica su un altopiano. Non è che quelli del 1700 sono tornati per costruirci su un'altra città, per dire. Il Colosseo che pure si conserva benino è stato aperto quei 14 secoli prima...
5- a Nazca se non si prende l'aeroplanino non si vede neanche una righina delle famose linee. Quindi io non ho visto neanche una righina. 

Le 5 cose peggiori
1- l'insistenza dei venditori ambulanti nei confronti dei "turisti" in centro a Cusco. Vendono bambole/quadri/zucche/pupazzettidadito/orecchini/marijuana/cocaina/cicche/caramelle. E poi ci sono i massaggi, 20 soles per un'ora. Proposti in serie... nel senso che ci sono anche 4-5 ragazze in fila, a un metro una dall'altra, e se dici di no alla prima le altre non colgono, e ti ripetono la stessa offerta. Insopportabili. Quasi quanto i ragazzi che vogliono a tutti i costi pulirti le scarpe. Se uno dice no è no. E se le mie scarpe sono sporche saranno cazzi miei... poi... parlano quelli che ce le hanno pulite, neh!
2- l'assenza dell'acqua in casa. Alzarsi la domenica alle 7.30 per farsi la doccia non è piacevole, neanche se poi si torna a dormire fino a mezzogiorno.
3- dover pagare 18 euro per uno zainetto dal peso di chilogrammi unovirgolatrè perché il tipo della Easyjet ha deciso che è così. "Non dipende da me, poi ti fermano prima dell'imbarco". Poi vai all'imbarco, e chi c'è? Lui. Comunque questo è successo a Madrid quindi sono andato fuori tema e non vale.
3giusto- l'agenzia che mi ha venduto il viaggio a Machu Picchu. Volevano mi pare 230 dollari. Per un viaggio che costa la metà. Sintesi della discussione avuta in agenzia:
-il pacchetto oramai è acquistato e lo devi pagare
+significa che mi state obbligando ad andare al Machu Picchu senza neanche avermi parlato insieme prima?
-noi l'abbiamo pagato e quindi dobbiamo venderlo
+e se ve lo facevano pagare 500 dollari dovevo comprarlo a quella cifra?
-si può pagare una multa di 130 dollari e siamo a posto
+eh sì è una bella idea pagare 130 dollari per NON vedere niente...
Così che alla fine siamo arrivati al compromesso -vantaggioso comunque soprattutto per loro- di 130 dollari. Incluso solo il viaggio in treno, che in realtà costa molto meno. Esclusa la guida. Che lì ogni volta che trovi delle rovine ti dicono che serve una guida, altrimenti vedi solo sassi. Va beh, gli altri tre comunque avevano la guida e mi sono accodato. Fortuna che non l'ho pagata... ci ha fatto partire alle 5.30 per poter andare sul Wayna Picchu e poi ci dice che possiamo passare di lì a far la fila alle 10. E allora che mi sono svegliato alle 5 a fare? Ecco il vero mistero del Machu Picchu.
4- i compagni di corso antipatici. Fortunatamente la socia che ha fatto 6 settimane con me era meglio... ma soprattutto quelle della prima settimana, stavano quasi al limite dell'intollerabile. Sì, che il limite mio è molto basso quindi non è che c'è da fare molto per farmi perdere la pazienza, ma non va bene lo stesso.
Comunque anche la brasiliana di qualche settimana dopo non è che fosse meglio... di lei ricorderò soprattutto la frase "se la gente pregasse di più il mondo andrebbe meglio"
5- la puntualità peruviana. Sconcertante. Di gran lunga peggiore della mia... lì ad andare bene si aspetta mezz'ora, ad andare male non arriva proprio quello che si sta aspettando

Le 5 cose migliori
1- Angela, la mia gatta bianca da trasferta. Che è fuggita. Non far stare in pensiero i tuoi amici dell'ostello, torna a casa!
2- beh, aver trovato un posto in cui sostare a un prezzo assai basso comida incluida è stato un colpo di culo notevole
3- anche il fatto di non aver sofferto di mal d'altitudine, neanche per un giorno
4- e come non citare il fatto di non aver avuto problemi gastrointestinali
5- essere arrivato in ritardo al matrimonio. A cerimonia conclusa. E pensare che con me c'erano tipo altre 20-25 persone che sono venute in Perù esclusivamente per assistere al suddetto. E tanto che si è in tema complimenti agli sposi, soprattutto per l'idea di escludere i bambini dai festeggiamenti. Mitico.

martedì 21 aprile 2009

Intercontinalato

Giovedì scorso sono atterrato a Malpensa, dopo un viaggetto di un discreto numero di ore. Partenza il giorno prima da Lima, quando là erano le 10 di mattina, e arrivo qui a mezzogiorno e mezzo. Il viaggio non è stato molto stressante, come all'andata ho dormito quasi tutto il tempo. Però era partito male, con un coretto di tre bambini piangenti e molto vicini alla disperazione. Il bambino piangente è una costante dei viaggi, qualsiasi sia il mezzo che si prende. A tale proposito dovrebbero pensare prima o poi di morfinizzarli per evitare questo spiacevole contrattempo. O se proprio non vogliono usare certe sostanze sui bambini, provvedere a donarne una dose agli altri passeggeri. 
L'altro viaggio che avevo da fare, ossia quello di gruppo, è andato bene. Si sono visti posti davvero spettacolari (alcune foto le ho piazzate qui), soprattutto mi ha colpito il deserto. Che già avevo visto taaaanta sabbia in Danimarca, ma non era taaaaaaaaaaaanta come qui. 
Sono stato anche a un matrimonio, prima. Beh, mi sono perso la cerimonia in verità. Ma non è stata colpa mia, era l'autista del pulmino che ci doveva portare sul posto che si è perso! Però bello il post cerimonia. Tornando a Cusco... direi che è stata un'esperienza positiva. Ufficialmente sono andato per imparare lo spagnolo e alla fine ho pure passato l'esame con 18/20.
Ufficiosamente non so per quale motivo sia andato fino là... le distanze dividono più dagli amici che dai problemi comunque. 
Interessante vedere come si vive dall'altra parte. Triste vedere come vive certa gente. Però valorizza un po' (un po' tanto) certe cose che si danno per scontate da questa parte. Come ad esempio avere acqua in casa a tutte le ore. Magari calda calda. O non aver problemi a trovare un litro di latte che non sia in polvere. O poter tranquillamente bollire i ceci. Provateci voi a farli cuocere bene a 3400 metri d'altezza come se nulla fosse!

P.S.: ho saputo che Angela, la gatta che ogni tanto dormiva con me all'ostello, è sparita. Non si sa dove sia andata. Questo mi intristisce, sì.

giovedì 2 aprile 2009

Prontipartenzavia

Il tempo qui a Cusco ormai sta sgocciolando... quasi terminato. Domani si finisce il corso, si fa l'esamino per vedere se in 9 settimane qualcosa mi è entrato nella testa. Poi due settimane di vacanzina, come se ne avessi bisogno. E come se poi tornassi a un'attività lavorativa una volta giunto in Italia.
Per non sentire troppo la mancanza dei viaggi comunque già si sono presi i biglietti per andare in Norvegia, 21 maggio sono là. Che è sempre una bella cosa. E speriamo che quest'anno non ci siano troppi cazzoni a inquinare l'ambiente.

martedì 10 marzo 2009

E tornar tornar tornaaaar...

Ho passato una settimana a Taray e per far rima devo dire che è stato bello assay. 
Cose interessanti che si trovano lì: il gatto nero, i maiali, il fango, la terra, i colori delle montagne, le rovine, il fuoco, il mojito, il letto comodo, l'amicizia, la simpatia, la cortesia e l'ampio parcheggio. 
Cose che non si trovano: un cappellino con visiera. Il mio si è rotto, le bancarelle hanno cappelli di tutte le forme e i colori ma non un semplice cappellino con visiera. Così mi sono bruciato la riga tra i capelli.

Tornato da là ho cambiato soluzione abitativa: basta ostello e sto in una casa. Di quelle che non è che devi condividere il bagno con altre venti persone, ma solo con due. A proposito, complimenti all'architetto: ha piazzato un vetro trasparente nella parete tra la doccia e la camera da letto. E se non è stato lui, complimenti al voyeur che abitava lì.
Comunque ora ho finalmente una chiave e non devo sperare ogni volta che il receptionist sia sveglio per entrare. Un bel passo avanti.

sabato 21 febbraio 2009

4

1-A un mese dall'arrivo, cambio casa. Ciao ciao Pedro e soprattutto ciao ciao Angela
Però ho trovato un posto letto a 3,5 € giornalieri e mi spiaceva non approfittarne. 
2-Settimana prossima scendo a quota 2800 metri, taaanto ossigeno e poco inquinamento. 
3-I venditori di cocaina stanno diventando troppo aggressivi.
4-Le serate culturali sono possibili anche da queste parti: qualche sera fa mi son visto in sequenza Il cinico, l'infame, il violento e Squadra antitruffa, senza neanche una pausa per far pipì.

lunedì 16 febbraio 2009

Serata da cervelli fini

Ieri mi sono dato alla cultura e all'arte moderna, di quella che non si capisce cosa la fanno a fare. Qui a Cusco c'è durante questo mese una serie di performances chiamata Cita a ciegas e ci sono sti artisti che vengono dall'Argentina, dal Brasile, dal Perù, dal Cile, dalla Colombia, dal Costarica eccetera. Ieri han presentato i propri lavori in cinque. Non ricordo l'ordine esatto, però più o meno queste sono state le cose...
Primo lavoro: una coppia di argentine che facevano cose tipo mettersi una riga al collo per essere allineate al muro, annaffiare i fiori e poi sparire, nuotare nel vuoto sdraiate su una sedia di lato e lanciare palline colorate al buio. 
Secondo lavoro: una brasiliana che faceva le foto ai pagliacci spiegando la psicologia intrinseca della figura pagliaccesca. Si ride del pagliaccio o per quel che fa il pagliaccio? L'importante è versar arena sul sangue prima che lui entri.
Terzo lavoro: un'argentina si lavava in pubblico nell'archetto che è passaggio pedonale per andare da Plaza de Armas al mercato San Pedro. Un sacco di gente intorno. Stupore! E' la via principale. Poi lei e altri si mettono nei sacchi di plastica trasparenti e vedono che dicono i passanti.
Quarto lavoro: il più bello, un argentino si mangia un blodpolse e poi per dimostrare che non sappiamo cosa c'è in quel che mangiamo va in bagno, si tira fuori tre siringoni di sangue e si prepara un'altra salsiccia con cipolle, un bel po' di spezie e il sangue suo. Buon appetito.
Quinto lavoro: una brasiliana un po' ossessionata dal rosso e dalla vernice lascia tracce sulle scale anche a Qoricancha, poi si spalma un po' di rossetto tra le gambe e lascia il restante a un suo amico gay che ci si dipinge le labbra. 
Prima dell'inizio dei lavori siamo stati rallegrati da un terremoto.

-Cosa ne pensi?
+Eh, come dire... interessante, sì sì. Ma... cosa significano ste cose?
-L'importante è che la gente che le vede pensi
+Fa riflettere una che si lava in mezzo alla strada. Le si sarà rotto qualche tubo e non avrà trovato l'idraulico.

Poi siccome gli artisti sono imprevedibili e pazzerelli, ecco che subito fanno una nuova performance così, ispirati dal momento. Un balletto avanti e indietro attraverso una di quelle tendine a tondini argentati di plastica. La tirano giù... 50 soles di danno. In realtà una cosa così costerà a dir tanto 8 soles, ma magari il tipo deve andare a Lima per trovarne una uguale. 
Alla fine di tutta questa genialità si va alla ricerca di un posto carino. Che non si trova, finiamo in 'sto locale dove la musica sta a volumanza mille e ci si chiede perché parlarsi che tanto non ci si sente. Così dopo un poco me ne vado via e aspetto venti minuti sotto l'acquetta prima che qualcuno qui all'ostello mi apra. 
E' stata una bella serata.