mercoledì 31 dicembre 2008

Come sprecare una serata aspettata da taaaanto tempo

Ieri alle Scimmie a Milano c'è stato il concerto dei Wolfango(quello che volevo vedere da almeno una decina d'anni), o almeno credo ci sia stato. La foto qui sotto mostra quel che ho visto io in realtà.


Immagine fissa, per quasi due ore.
Sono arrivato al suddetto locale alle 21.15 circa, dato che il concerto (che prima dei mitici prevedeva l'esibizione di due gruppi che non c'entravano una fava nè coi Wolfango nè tra di loro) era stato annunciato all'inizio alle 21.30. Poi alle 22. Poi il cameriere mi ha detto alle 22.30. Poi alle 23 ancora non era salito nessuno sul palco (se non uno che ci ha appoggiato la sua chitarra e la sua giacca) e non pareva che qualcuno avesse intenzione di farlo. Poi alle 23.10 mi son rotto il cazzo di aspettare e me ne sono uscito.
E pensare che quando sono arrivato stavano già suonando... e sì, c'era il soundcheck. Persone presenti: io, una ragazza solitaria a un tavolo, una coppietta del tutto disinteressata a quel che stava accadendo al di fuori del metro quadro in cui stava seduta, i due Wolfango più un terzo sconosciuto, due sul palco che suonavano e due che si stavano improvvisando fonici. Perché non c'era manco un fonico d'elite. E in quel momento... neanche c'erano i baristi. Un concerto che ha attirato le folle, non c'è che dire. 

mercoledì 17 dicembre 2008

Cara Lilja...

...ti voglio bene assai pure se stai sana. Davvero. Già non era necessario che dopo la splenectomia ti facessi venire la vasculite, ma sappi che ora non servirà che passata pure questa, te ne prendi un'altra. 
E' vero, non è che io sono la persona più sana del mondo, ma almeno tra la scarlattina e il tifo ci ho messo di mezzo qualche anno!

giovedì 11 dicembre 2008

Solo come un wurstel in un panino senza crauti

Anche quest'anno le feste natalizie mi hanno portato un lavoro. All'Artigiano in Fiera, come l'anno scorso e due anni fa... sempre al solito stand tedesco. E di nuovo con gente non proprio simpaticissima... ma si va a lavorare per fare soldi e non per divertirsi, a volte.
Cosa positiva: nessuno ha vomitato nè sui tavoli nè dentro i bidoni della spazzatura.


###Inizio intermezzo cinquecosico###

Le cinque domande/affermazioni più stupide sentite in fiera:
1- Ma la Baviera è uno stato indipendente?
2- I prezzi sono in euro o in franchi svizzeri?
3-Come mai se è un ristorante tedesco non fate le omelette?
4-Ma i bretzel sono sempre stati dolci!
5-Ma come mai lavori qui e non all'Oktoberfest?

---Fine intermezzo cinquecosico---

In generale, questi dieci giorni sono stati una discreta rottura di palle. Sempre a girare per i tavoli, sempre a rispondere alle stesse domande e a fare le stesse cose... se vedi una fila lunga lunga lunga di gente che sta prendendo dei panini, perché mai tu dovresti avere il privilegio di essere servito al tuo posticino? E se vedi che accanto a te c'è un cestino, perché non butti via il tuo piatto di carta ma anzi me lo porti in regalo? Che vuoi che ci faccia, pensi che sia il mio hobby collezionare piatti sporchi? Se proprio non vuoi buttarlo da te, lascialo sul tavolo che ci penso io a passare. E se io metto su un tavolo lungo due metri un vassoietto di quindici centimetri proprio sotto il distributore di senape e ketchup, perché tu me lo devi spostare?
Ma il mistero più misterioso rimane come sia possibile che mangiando semplicemente un panino, alla gente finisca tanta roba per terra. Fortunatamente anche dei soldi... 15 euro di mancia ricavati dalle monetine sparse.
La cosa peggiore però, oltre al mal di ginocchia, è stata dover prendere la metropolitana insieme a una marea di gente. Anche se così ho potuto constatare che piano piano i miei livelli di tolleranza e pazienza si stanno alzando...
Però... se stiamo in fila e mi passi davanti, è inutile che mi insulti nella tua lingua sconosciuta se ti prendo a gomitate. Mandami affanculo che preferisco la chiarezza. E poi che spingi a fare se tanto il treno lo perdi lo stesso?
L'ATM organizzata malissimo, come al solito. Ho rischiato di perdere il pullman da San Donato delle 00.25 presentandomi ai tornelli alle 23! Ma quelli mettono tre tornelli e basta per i biglietti cartacei e poi si lamentano che c'è gente. E fanno anche i brillanti... "è impossibile che sia rotta l'obliteratrice, sbaglierà lei a timbrare il biglietto, funzionava fino a un attimo fa!". E' per quello che si dice che è rotta... prima funzionava, adesso no. Ma il genio non si fida e deve venire a controllare di persona... "eh, non funziona!". Bravo, risposta esatta!

martedì 2 dicembre 2008

E rido a crepapelle quando faccio le crespelle...

Gaudio, tripudio, gioia, felicità, come definire il mio stato d'animo?
Stasera ho scoperto che il 29 dicembre i Wolfango fanno un concertino a Milano... non che non ne abbiano fatti finora, ma me li sono sempre persi. Invece ora so quando e dove suoneranno e probabilmente un'attesa decennale sarà compensata. Ma che notizia entusiasmante, mi sa che dormirò.

giovedì 27 novembre 2008

Brividi a sorpresa

Evento straordinario: dopo la doccia di stasera, ho usato l'asciugacapelli. Tanto che c'ero -altro evento quasi irripetibile- mi sono pure pettinato. Ma torniamo all'asciugacapelli. Non lo uso mai non perché mi abbia tirato qualche tiro birbone ma perché mi fa una reazione strana: mi fa accapponare la pelle. E non capita esclusivamente a causa dell'aria calda: pure se lo sta usando qualcun altro, solo il rumore... la stessa cosa succede con alcuni tipi di aspirapolvere, fortunatamente non con quello che si ha in casa noi. 
Ma non è tutto, infatti c'è pure un'altra cosa che mi fa venire sempre i brividini: Orange rolls, angel's spit, quando arriva a circa tre minuti e Kim dice "come on if you could you would surely die". Ogni volta, immancabilmente. E qui è davvero dura scoprire il perché. Sarà la combinazione di accordi?

giovedì 20 novembre 2008

Amore incondizionato

Ieri sera mi chiedevo a cosa avrà potuto pensare di me Lilja venerdì scorso... l'ho presa con la forza, l'ho portata in un posto che proprio non le piace, le ho fatto mettere le mani addosso da sconosciuti che per prima cosa le hanno iniettato una cosa che bruciava e poi le hanno fatto perdere i sensi... e quando si è risvegliata si è pure ritrovata instabile e con un taglio enorme che neanche le permetteva di sedersi. Come se non bastasse, ieri si è pure beccata una sana disinfettata. Ecco, dopo tutto questo, mi chiedevo cosa la trattenga dal farmi a pezzi con le sue unghie appena mi vede.

sabato 15 novembre 2008

Gatti 1 - milze di gatto 0

Dunque stamattina Lilja è stata operata. E' andata bene, nessuna complicazione (a parte che non riesce a trovare una posizione comoda per dormire... ha passato tutto il pomeriggio sveglia). 

La cronaca:
ore 9.20 inizia l'inseguimento per metterla nel trasportino
ore 9.30 termina l'inseguimento
ore 9.45 arrivo in clinica
ore 10.00 inizia la battaglia per tirarla fuori dal trasportino
ore 10.05 Lilja si aggiudica il primo round e festeggia soffiando
ore 10.10 il trasportino viene scoperchiato, Lilja si offende e soffia
ore 10.11 Lilja soffia un'altra volta
ore 10.12 arriva la prima iniezione. Lilja soffia
ore 10.13 Lilja si esibisce nel classico muggito da visita veterinaria
ore 10.20 Lilja vomita ed è quindi pronta per essere operata
ore 10.21 Lilja debolissima viene presa e posta sul tavolo operatorio
ore 10.25 i dottori praticano un po' di iniezioni, l'intubazione e una tosatura da pecora
ore 10.32 inizia l'operazione
ore 11.02 la milza è fuori!
ore 11.10 la milza è sezionata e messa sotto formalina
ore 11.35 termina l'operazione
ore 11.40 Lilja si risveglia
ore 11.42 Lilja soffia
ore 11.43 viene tolta l'ultima cannula. Lilja soffia
ore 11.44 Lilja viene portata nella sua gabbia. E soffia
ore 12.15 possiamo tornare a casa. I dottori salutano Lilja, che sta soffiando

Poi vediamo se tutto ciò è servito o no.

giovedì 13 novembre 2008

Ahia

Domattina alle 10 devo portare la gatta dalla veterinaria. Alla fine si è deciso di farla operare. Via la milza. Una scelta difficile, ma non è che avessi molte alternative... 
Mi intristisce molto guardarla mentre sta proprio qui a far le fusa, ignara di quel che le succederà, però non è che si possa fare altro. Se si riammala, son cazzi.

mercoledì 5 novembre 2008

Massa campionde del mondo!

Ah no, qualcuno aveva solo festeggiato troppo in fretta! Quando la realtà supera la fantasia: pensavo che il massimo fosse vedere Hamilton fuori alla prima curva e Massa terzo, invece questo finale è stato proprio il meglio a cui si potesse assistere, dato che ha regalato anche la megarosicata di taaaanti "tifosi"...

domenica 2 novembre 2008

Non sarò mai il messia dei verniciatori di imposte

Ieri avevo da verniciare gli infissi a casa di mia nonna. Mi sono scelto la porta che dà sul balcone in sala e ho iniziato: scotch sui lati dei vetri, una bella ripassata di straccio e via: è andata a finire che in tre ore ho fatto le due ante interne neanche per intero e una metà esterna. Poi è arrivato mio zio che in venti minuti ha fatto tuuutta l'anta esterna che mancava. Di certo però lui non ci ha messo la cura per il dettaglio che ci ho messo io. E poi non mi piace il dover fare tutto di fretta. E' bello fermarsi ogni tanto, contemplare il lavoro fatto, spennellare nei punti più ostili per essere sicuri che il bianco sia bianco bianco, sniffare la vernice e il diluente, guardare che accade in strada...

giovedì 23 ottobre 2008

A112

Che quando dicevo che le macchinine in mano mia non se la passavano bene, non era tanto per dire: qui di seguito, una foto di un'altra automobilina ritrovata a casa di mia nonna...


Oltre alle due portiere, lo sguardo più attento potrà quasi notare l'assenza del sedile lato guidatore...

mercoledì 15 ottobre 2008

Car box

Siccome mia nonna abitava da sola, ora c'è da svuotarle la casa, dato che si è pensato che lasciarla come mausoleo diventa troppo dispendioso. Tra le molte cose ricordavo bene che parcheggiate in un armadio nella ex cameretta di mio papà c'erano tre automobiline con cui giocavo da bambino, quando ero accudito da lei le portavo pure in giro se si andava al parco o da qualche altra parte. Le ricordavo molto bene: una jeep  gialla con l'abitacolo amaranto della Tonka (con il marchio pure stampato sulle portiere), più plasticosa che metallica; una Porsche rossa da competizione (numero 75); una Mercedes bianca con tetto rosso, pure lei da competizione (numero 4). Quel che invece non ricordavo era un particolare: la Mercedes ha ancora lo stemmino al suo posto sul cofano! Cosa davvero sorprendente... perché non so come giocano normalmente i bambini con le macchinine, ma quel che era divertente per me era lanciarle una contro l'altra, in una sorta di arena... l'auto che si ribaltava era eliminata, l'altra passava al turno successivo. Ovviamente il torneo difettava di organizzazione, quindi macchine eliminate al primo turno tornavano in campo spesso. Il vincitore normalmente era quello che faceva ribaltare l'auto avversaria mentre mi chiamavano dalla cucina perché era pronto il pranzo o la cena. Le mie macchinine non potevano fidarsi di nessuno, era un tutti contro tutti... partecipavano anche le gru e i camion. La più competitiva, comunque, era un'Alfa Romeo rossa.

venerdì 10 ottobre 2008

Quasi non credevo ai miei occhi

Skaiste ha abitato con me per qualche mese, tra l'agosto e il dicembre del 2003, quando stavo a Lund. Poi io nella stessa casa ci sono rimasto altri sei mesi, lei è andata a vivere altrove per qualche tempo, poi se n'è tornata in Lituania. Con lei ho mantenuto il rapporto che mi sarebbe piaciuto tenere anche con altre persone che in quel periodo hanno vissuto a stretto contatto con me... ci sentiamo di tanto in tanto, non proprio assiduamente. A volte capita anche di scambiarsi quattro parole due o tre volte a settimana, altre volte invece non ci sentiamo anche per oltre un mese. Ma siamo in contatto e a grandi linee sappiamo cosa sta succedendo nelle nostre rispettive vite.
Domenica scorsa Skaiste mi ha chiesto con un certo entusiasmo se fossi in Italia, perché doveva venire dalle mie parti insieme ai suoi colleghi. E così, dopo quattro anni e mezzo abbondanti, ci siamo rivisti. A parlare, non pareva fosse passato così tanto tempo... sicuramente lei ha combinato molto più di me in questi anni, ma del resto anche in Svezia dedicava molto tempo allo studio (non faccio paragoni con me stesso perché non ci voleva granché per superarmi...) quindi non mi stupisce che ora sia coordinatrice di un'associazione culturale.

---Inizio intermezzo letterario---
Fuggire non era una questione di scegliere, ma di agire. E' un processo che avviene al di fuori di sé. Non lo si può governare. Prendiamo una mela, prendiamo il melo: quando la mela è matura cade dall'albero al primo soffio di vento. La colpa non esiste. La punizione un'assurdità. E' il processo stesso che lo determina. Il sole, la luna, l'albero, il ramo, la terra si riuniscono e decidono di far cadere la mela. 
###Fine intermezzo letterario###
Siamo andati a Verona. Avrei dovuto andarci domenica, per vedere una partita di pallavolo, poi non se n'è fatto nulla. Era da qualche anno che non vedevo il centro di Verona... non che abbia fatto 'sto grande giro, sono stato fuori tutto il giorno per vedere giusto due o tre cose. L'organizzazione del gruppo lituano non mi è parsa proprio eccezionale: arrivati alle 13.06 a Orio al Serio, sono arrivati a destinazione oltre le 18. E di fatto la mia visita alla città è durata un'oretta e mezza, giusto il tempo di vedere l'arena, la casa di Giulietta e Piazza delle Erbe. Ma quello era secondario, l'importante era rivedere Skaiste!

giovedì 2 ottobre 2008

Entrar dalla finestra

Da una parte mio papà: aveva il timore che a sua mamma succedesse qualcosa mentre era nella solitudine della sua casa, senza avere il tempo di chiamare aiuto. 
Dall'altra mia nonna: si augurava che la morte, quando sarebbe arrivata l'ora, la portasse via senza troppi indugi, con un solo colpo secco, in modo che non dovesse rinunciare alla propria autosufficienza e magari dover gravare sui propri figli.
Stamattina si è realizzato proprio quel che preoccupava uno e si augurava l'altra.

sabato 27 settembre 2008

Esoscheletri nell'armadio

In questi giorni sto approfittando della solitudine per fare un po' d'ordine e pulizia in camera mia. Non mi piace buttare via le mie cose in presenza di altri. Devo essere nelle condizioni psicofisiche adatte per separarmi da quegli oggetti e quelle carte inutili che dormono profondamente in quei cassetti che vengono aperti una volta ogni due anni. In un cassetto addirittura non ricordavo minimamente cosa ci fosse dentro ed è partito tutto da lì.
Ogni tanto ho l'irrefrenabile convinzione che certe cose devono rimanere con me senza che ci sia un motivo. Tipo biglietti d'aereo-treno-nave, penne non funzionanti, giornali raccattati qua e là, calendari (ne avevo alcuni del 1995), foglietti di varie dimensioni-colori-forme... alcuni li chiamano ricordi.
A un certo punto mi sentivo un po' anche come un drogato, ad aprire tutte le buste per vedere se magicamente saltava fuori qualche spicciolo. La settimana prima era andata bene... 100 nok mentre sbattevo via un monte di fogli con su gli orari e i percorsi dei tour estivi. Da qualche parte ho ancora quelli dell'anno scorso e dell'anno prima...

---Inizio intermezzo cinquecosico---

Cinque cose che ho trovato nei cassetti
1-il primo e unico lavoro a mezzo punto che abbia mai fatto in vita mia, raffigurante un pupazzo di neve
2-due granchi interi e quattro chele, di cui due probabilmente appartenenti allo stesso crostaceo
3-un foglio intestato dell'università con scritte ora e data dell'esame di letteratura italiana, il primo affrontato nella mia carriera universitaria
4-i tatuaggi dei Power Rangers che si trovavano nei succhi di frutta Yoga
5-un pacchetto di gomme da masticare alla menta, di quelle piatte che ce ne stanno dentro tipo dieci o anche meno, scadute nel 1997

###Fine intermezzo cinquecosico###

Ho rivisto anche un gran numero di cartoline. Un tempo ne ricevevo assai anche da gente che non riesco a capire perché mi avesse scritto. Forse era più di moda mandarle... c'erano delle estati in cui ne ricevevo anche una ventina. Quest'estate due. Ne ho trovate anche un paio che non sono riuscito a decifrare... non ricordo proprio chi sia l'Elisa che mi ha scritto dall'Inghilterra o la Paola che mi ha scritto dall'Irlanda. Poi c'era la montagna di cartoline ricevute mentre stavo in Svezia. Ci avevo tappezzato una parete. E le altre ricevute da gente che credo di non vedere da almeno una dozzina d'anni. Così per 'ste cose mi perdo sempre a pensare chissà cosa fanno ora queste persone, dove vivono, se stanno ancora qui nei dintorni o se si sono trasferite dall'altra parte del mondo.
...come se poi me ne importasse qualcosa. 

martedì 23 settembre 2008

FI SMN-FI RIFR-FI SRCAZ

Capita di tanto in tanto di avere amici che da un giorno all'altro si ritrovano a molti km di distanza. Capita semplicemente perché casa mia sta qui e casa loro sta lì. Quando ci si saluta allora si dice "spero di vederti presto". Visto che non volevo che queste persone ci rimanessero male, sono andato a trovarle. Quindi per prima cosa o quasi, che ho già messo tre frasi davanti a questa, grazie a Marta* e Francesco per l'ospitalità. E a Rebecca* che non mi ha ospitato ma è stato comunque bello assai rivederci. Cioè, è stato bello assai pure rivedere Marta e Francesco, non era un grazie solo perché mi hanno ospitato. 
Quindi sono andato a fare le mie vacanze tra Perugia e Firenze e tanto che c'ero ci ho messo dentro la partita di supercoppa tra Trento e Macerata (giusto per completezza... ci han preso a pallonate, 0-3... ma il primo set poteva finire in altro modo, eh). Pensavo che potevo fare 'sta cosa già ad agosto, poi ovviamente l'ho organizzata due giorni prima di partire. In realtà, io avevo già fatto le cose per benino (che quando vai a trovare qualcuno non è un grosso sbattimento... basta che glielo fai sapere, normalmente), poi due giorni prima di partire si è un attimino cambiato il progetto e si è allungata di un giorno la vacanza.
Poi i giorni in più sono stati due, perché al momento di partire e prendere il treno per tornare qui, ho tirato fuori una perla di gran spessore: avevo il treno delle 19.31 da prendere, arrivo tipo alle 19.20 alla stazione di Santa Maria Novella, e se non avessi chiesto a chi sta in fila davanti a me di farmi passare per fare il biglietto già per quello avrei perso il ciuf ciuf. Quindi mi fiondo dal bigliettaio...
Io: salve!
Lui: salve!
Io: mi servirebbe un biglietto per il primo treno per Milano, quello delle 19.31, presto!
Lui: ma guarda che quello non parte da qui, ma da Firenze Rifredi
Io: ah... eh... mmm... e domattina, il primo allo stesso prezzo, a che ora è?
Lui: alle 8.29, da qui
Io: va beh, prendo quello
Così ho passato una notte extra a Firenze. Che ripensandoci mi sono pure detto "che cazz lo prendevo a fare il treno delle 19.31 per arrivare a Milano alle 23 e a casa -se va bene- alle 24 (o 00, come dicono i mugnai), quando potevo stare in giro con Francesco un'altra serata?". 
Ma a volte i pensieri miei sono un po' ritardatari, quindi finisce che anche oggi mentre ero sul treno mi dicevo (sì, ci parlo spesso con me) "ma perché non ho preso il treno fino a Piacenza e poi da lì quello per Melegnano?". Che così invece ho dovuto fare il viaggio fino a Milano per poi tornare indietro un pezzo. Ma a noi piace viaggiare, tanto.
Comunque poi oggi non ho sbagliato stazione e sono arrivato a casa. Perugia e Firenze mi paiono un filino più belle di Melegnano.

*=ossia due delle ragazze di Geiranger... che a loro piace essere chiamate così.

giovedì 18 settembre 2008

Pentatomidae

Circa tre ore e mezzo fa stavo tirando su le tende del balcone quando davanti a me sfreccia una cimice verde (o nezara viridula, come preferite). I miei pensieri seguono spesso la prima cosa che gli passa davanti e a volte ci si ancorano per ore, così sto ancora pensando a 'sto animaletto e cosa penserà mentre vola. Tipo, cosa gli passerà in mente mentre viaggia a un'altezza che per lui dev'essere siderale? Abito al sesto piano, che ogni tanto mi pare che da qui al giardino sia lunga a doverla fare in volo, quindi in proporzione dev'essere per lui come quando noi si è su un aereo. Poi come tra noi nascono quelli che sono inclini ad avere spesso il senso di nausea, magari anche tra loro c'è qualcuno che ogni tanto non si sente molto bene. E allora magari poveretto soffre e vola solo sui balconi che stanno al secondo piano, massimo al terzo, così che non si affatica troppo. 
Poi c'è la dura legge della natura, che la cimice femmina se quello è un po' così che non vola in alto non lo considera. Magari lui si deprime un po' per questo, sapendo che non farà mai deporre a nessuna delle tipe che gli piacciono 400 uova e si ferma addirittura al primo piano. O proprio cammina solo sui vialetti, così che passa la prima persona un po' distratta che lo spiaccica a terra. E si lamenta pure che puzza, senza dare neanche un pochettino di rispetto al morto. 
Comunque anche dopo averci ragionato su a lungo, 'sti cazzo di animali un po' mi fan schifo lo stesso e se mi capita di andare in Zimbabwe non ne comprerò neanche uno arrostito.

lunedì 15 settembre 2008

Pensierino delle 22.10

Gli animali in genere sono ritenuti meno intelligenti degli uomini. 
Eppure vivono gratis, non hanno mai bisogno di soldi.

martedì 9 settembre 2008

Necessitansi detonazioni

L'altra sera ero in attesa di entrare nel mitico PalaTucker per assistere al simpatico concertino di Elio&lestorietese (molto bello, perché oltre a quanto possano far ridere sanno suonare. Bravissima anche la Paola Folli!) quando dal tendone attiguo preparato per la festa del... boh, non so nemmeno se si chiama ancora PD quel partito di centro-centro, comunque da 'sto tendone usciva una voce fastidiosa, che non era quella della tipa che abitava a Villa Visnes con me questa estate, ma apparteneva alla Letizia Moratti. 
Dopo un po' che blaterava in compagnia del Chiamparino, ecco che arrivavano pochi ragazzi, uno col megafono che urlava qualcosa che non avevo capito ma sicuramente aveva ragione, poi via al coro "morattimorattivaffanculo". Solo che invece che dar ragione a loro, quelli della sechiuriti li hanno circondati e li volevano trascinare via e poi hanno messo anche i poliziotti in tenuta antisommossa.
Il giorno dopo ho realizzato i motivi della fischiata, dunque la protesta era per la riapertura del centro cuore nero. Che se quelli che lo frequentano non sono fasci infami, allora io posso fare il papa.
L'edificio è ben vicino a un'area rom e a un centro sociale... per stimolare maggiormente la fantasia degli interessati.

giovedì 4 settembre 2008

La derniére fois

L'ultima volta che sono salito sul monte Dalsnibba c'era nebbia e non si vedeva nulla. L'anno scorso, al contrario, c'era un tempo splendido, nonostante la neve caduta solo pochi giorni prima. 
Così sono ripartito senza vedere per l'ultima volta il panorama di lassù. Va beh, significa che mi toccherà tornarci l'anno prossimo...
Intanto sono tornato a casa. Però mi devo essere dimenticato di me da qualche parte, durante il viaggio. Non sono più là a Stryn, ma non sono neanche arrivato qui. Devo contattare al più presto la Air Baltic e chiedere se mi hanno trovato tra Oslo e Vilnius. O forse, addirittura, mi sono dimenticato nel viaggio tra Stryn e Oslo. Che è lungo... si è partiti alle 23.20 e si è arrivati poco prima delle 6. Potrei essere in un punto sperduto delle foreste norvegesi. Ho combinato un bel guaio

mercoledì 3 settembre 2008

Impressioni di settembre

La si chiama normalmente casa. Eppure mi trovo lontano. Questo posto mi sfugge dalle mani, ogni volta che torno il rientro è più traumatico. E non è qui che sento di poter vivere.

giovedì 28 agosto 2008

Cosa bella di cui non parlo qui sotto: la coinquilina è svanita!

E' bello avere un blog un po' autogestito, che fa un po' come gli pare e non segue gli ordini, anzi prende le sue iniziative. Ad esempio ha deciso di lasciare i commenti in nero su sfondo nero, senza che nessuno glielo dicesse. Ma non tutti... solo quelli degli ultimi post. Non è che sia proprio comodo comodo da leggere così, ma insomma non lo voglio limitare nella sua creatività. 
In realtà ovviamente è solo uno sbattimento eccessivo andare a modificare tutte quelle cosine in quel paginone di comandi di cui ci capisco un settantaduesimo. 
A parte il blog... sono stato a Bergen 2. Non che è come Milano che c'è anche la seconda parte, nel senso che sono stato un'altra volta a Bergen dopo la volta di settimana scorsa che forse neanche l'avevo scritto ma solo accennato parlando di gabbiani ma c'ero andato lo stesso. 
Bergen è una città strana, mi induce al bere. E al saltare i pasti. Settimana scorsa dovevo tornare a casa per mangiare qualcosa, è finita che si è bevuta una bottiglia di vino. L'altro giorno era ora di cenare, ed ecco che compaiono birre (altamente) inaspettate all'orizzonte. Buon per me che ci deve essere qualcosa nell'aria che impedisce all'alcol di fare effetto. 
Comunque, bella vacanzina, un po' alla disperata causa cause. Conclusa allegramente e in modo quasi felice per certe sfaccettature che sfaccettavano con un discreto entusiasmo. Ma il mondo, si sa, è dificile e quindi uno anche in certi momenti belli assai si porta dietro domande fastidiose e improvvise. Caro perché, che hai da insistere così tanto? Non so la risposta!!

sabato 23 agosto 2008

L'ottimismo del gabbiano

L'altra mattina, quando ancora me ne stavo a Bergen, tanto per ingannare l'attesa prima della partenza ho letto Il gabbiano Jonathan Livingstone. Forse non era proprio il giorno giusto giusto per credere che la volontà è tutto e basta crederci per ottenere.
Comunque ora non so cosa devo pensare di questi gabbiani e queste gabbianelle... o hanno capito tutto della vita e non lo danno a vedere, oppure sono tanto ottimisti da pensare che il lieto finale sia un obbligo quando si tenta di fare qualcosa. Come se quando si semina, la raccolta sia garantita (non conosceranno dunque il detto cinese "è vero che chi semina raccoglie, ma è anche vero che chi raccoglie si china e a chinarsi lo si prende facilmente nel culo").

---Inizio intermezzo cinquecosico---

Cinque prodotti che sono entrati nel paniere norvegese quest'anno:
1-il Litago
2-i Safari
3-la pizza col salame
4-le patatine fritte
5-il tasto di Roma e di Calabria

Cinque prodotti che sono usciti dal paniere norvegese quest'anno:
1-le baguette all'aglio
2-le baguette juusto patonkki
3-i Wasa runda sesam
4-il Gräddost
5-il cioccolato al Daim

###Fine intermezzo cinquecosico###

In anni di studi filosofici, dunque, ora mi ritrovo davanti a due modi di intendere la vita antitetici: uno, proposto da Jonathan Livingstone e da Afortunada & Zorbas, che sostiente che chi fa, ottiene; l'altro, proposto da Homer Simpson, è riassumibile nel fatto che tentare è il primo passo verso il fallimento.
Non so proprio a chi dar retta, a volte...

mercoledì 20 agosto 2008

Emozioni a caso e pure decontestualizzate

Essere felici senza motivo. Ogni tanto capita, come nella giornata appena conclusa. E non è che abbia molto da far festa, oggettivamente... che a vedere le cose meno negative, rimango disoccupato a breve e devo tornare in Italia. 
Ma visto che la felicità arriva un po' quando le pare, prendiamola senza lamentele. 

Detto questo, rimane comunque un mondo dificile. Sì sì.

lunedì 11 agosto 2008

Impossible is nothing

Ho perdonato. Non credevo fosse possibile, invece in questi giorni ho realizzato che è successo. Ci ho messo un po', tre anni e mezzo... però sì, è proprio successo. Ne sono anche contento. C'è sempre una prima volta, e questa non ha neanche fatto male.
Tuttavia non è che sia un gran merito mio, piuttosto è della controparte, che sicuramente ci ha messo del suo...


mercoledì 6 agosto 2008

Blocchi noti

Ieri ho comprato un blocchettino per gli appunti. E' un piccolo passo per l'uomo e pure per l'umanità, ma mi serviva. Ho deciso di mettermi a tavolino con me e autoanalizzarmi, visto che mi sta dando un po' noia 'sta cosa che non vedo cosa c'è nella voragine. C'è, ci sarà qualcosa dentro. Ecco, magari vedo cos'è. Poi tanto non lo dico a nessuno perché mi piace così, ma almeno io lo so. 
Il fatto di aver comprato il suddetto ha un'importanza assai più rilevante rispetto a quella che uno che non lo sa o viene qui per caso (ossia il 100% degli utenti) può pensare. Trattasi di cosa talmente importante che avrei voluto scriverlo ieri. Ma non mi funzionava Splinder. 


---Inizio intermezzo cinquecosico---

Cinque cose che probabilmente non farò in vita mia
1-Scalare il K2 fischiettando "Azzurro"
2-Inventare un tipo di uva che sa di zolfo
3-Chiamare un gatto Tom di mia iniziativa
4-Collezionare armamenti atomici
5-Votare Forza Italia

###Fine intermezzo cinquecosico###


Ho recuperato lo zaino e la giacca che l'autista mi aveva rubato al termine dell'ultimo tour. 
Quello di oggi mi ricordava lui... ma era un altro. Non è una gran novità che abbia le visioni, anzi ora ce le ho pure acustiche: sento ovunque American Coffin di Thurston Moore. Che avrei linkato, ma non c'è su tutubo. E la versione su Lastfm e Amazon non mi garba. E poi non è che posso fare tutto io... che magari mi fossi alzato alle sette meno un quarto stamattina!!

domenica 3 agosto 2008

Mannaggiallui

Tra un mese giusto giusto arriva quel periodo che si va punto e a capo, ossia non so cosa fare della vita nella vita. 
La cosa non è che sia altamente preoccupante (diciamo da bollino arancione) perché è da un po' che è così ogni volta, quindi piano piano a modo e per bene ci si abitua pure un pochettino, un'assuefazione minima. 


---Inizio intermezzo cinquecosico---

Cinque cose che ho prestato e che non mi hanno più ridato...
1-6.000 lire alla Federica
2-20.000 lire al Lorenzo
3-due cassette vergini che ci doveva registrare su gli Iron Maiden al Fabio
4-un ciddì di musiche finlandesi alla Claudia (ma io ho in ostaggio il suo)
5-il floppy disc con su il videogame dei Simpson al Raffaele

###Fine intermezzo cinquecosico###


Oggi sono uscito di casa con uno zaino e una giacca: l'autista me li ha rubati. E' partito senza ridarmeli. Stavo ancora salutando i turisti che lui ha messo in moto il pullman e se n'è andato, così come i pensieri allegri quando mi metto ad ascoltare questa canzone qui. Così per tre giorni sono senza giacca. E oggi, dopo un bel po' di sole, ha iniziato a piovere...

mercoledì 30 luglio 2008

A risorgere, se uno si impegna, ci si può mettere anche meno di tre giorni

Ripenso spesso all'estate del 1997. Fu quella la prima volta che morii. O almeno, la prima che mi ricordo chiaramente. La muta era avvenuta da neanche un anno, la fioritura però non avvenne... qualcosa si ruppe, in modo drastico e definitivo. Fu una pioggia di ingranaggi inesistenti e mischiati alla rinfusa, senza il minimo senso, neanche in ordine di grandezza o alfabetico. Ancora adesso non so se fu più colpa mia o di altri. Quando si muore, si ha sempre un po' di colpa, comunque. Fosse anche solo quella di trovarsi nel posto sbagliato nel momento sbagliato. O nella vita sbagliata.  
Non se ne accorsero in molti. A dire il vero non se ne accorse proprio nessuno. Neanche gli amici o quelle che al tempo erano le persone più vicine. Che non ricordo neppure chi fossero. Li capisco... non me ne accorsi neppure io, così all'istante.

---Inizio intermezzo cinquecosico---

Cinque cose belle accadutemi...
1-avere ricevuto una gatta in regalo
2-aver fatto l'erasmus
3-aver limonato con Susanne per sua iniziativa
4-aver riso tante volte senza motivo
5-essermi accontentato del profumo dei mandarini

###Fine intermezzo cinquecosico###

Da allora di tanto in tanto mi capita ancora di morire. Forse con meno entusiasmo, ma la prima volta ti fa tremare (oltre che fare sempre male...), poi ci si abitua e si resta quasi impassibili, ci si dà un contegno e si assume quell'aria di chi si sente fischiettare per nascondere qualcosa ma che magari ha solo voglia di fischiettare quindi non disturbo neanche per chiederglielo perché magari non ha fatto davvero nulla.
Gli altri sono sempre distratti, però, perché si accorgono che muori solo quando lo fai per l'ultima volta. 

lunedì 21 luglio 2008

I bambini dell'asilo stanno facendo casino

E alla fine il vaffanculo arrivò. Merito di Enrico e soprattutto dell'acidità e della superbia della coinquilina che purtroppo ci troviamo ad avere quest'anno. Che dopo tre stagioni ancora non ci ha fatto il fantastico dono di passare le sue estati altrove.
I fatti: alle 6.45 stamattina era prevista la partenza, si pensava che lei stesse a casa causa malattia. Invece c'era (e ho avuto anche il fato avverso... possibile che quasi ogni volta che apro la porta per andare in cucina me la trovo davanti?). Sunto del dialogo:
Enrico: come va?
Innominabile: non troppo bene
Enrico: ma lavori oggi?
Innominabile (con tono alquanto acido, ovviamente): se sono sul pullman è ovvio che lavoro, dove vuoi che vada!
Enrico: senti, vaffanculo così non ci pensiamo più
CLAP CLAP CLAP
Poi la tipa ha pure avuto da ridire perché mi sono permesso di parlare con Enrico. Di tutto quel che può fare, nulla è più irritante di quando vuole insegnare agli altri l'educazione o come ci si deve comportare.
Primo: quando avrà più amici qui magari potrà dirmi la sua.
Secondo: ci manca di doverle chiedere il permesso per parlare con chi mi garba.
Terzo: se io non posso parlare con lei, non vedo chi le abbia dato l'autorizzazione a parlare con me.
Quarto: non solo mi ha finito il MIO detersivo due estati fa, ma -recidiva- mi ha pure lasciato senza martedì scorso. E ancora osa parlare?
Tra le altre, ai suoi occhi sono ringiovanito di parecchi anni oggi: due anni fa mi considerava un sedicenne, ora sono un bambino dell'asilo. Dev'essere triste per un genio come lei dover passare l'estate con un gruppo di imbecilli come noi.


Passando a cose assai più serie: sono passati 7 anni dai fattacci di Genova. L'Italia fa ancor più schifo di allora... difficile pensare potesse succedere. 



mercoledì 16 luglio 2008

Sòlo vuela el que se atreve a hacerlo

Ho finito di leggere il primo libro in spagnolo della mia vita. Ok, era semplice, era la storia della gabbianella e del gatto che le insegnò a volare... ma non è che ora si parte dai massimi sistemi filosofici, no? Per inciso, quelli non li capirei neppure in italiano.
La frase più celebre di 'sta storia è sicuramente quella riportata nel titolo del post... che è anche una cosa abbastanza vera: se non provi a buttarti, non voli. Il problema è che Zorba e Afortunada trovano il lieto finale. Cioè... non è un problema, buon per loro. Però il Sepúlveda la scrive un po' con lo spirito del Gianni e l'ottimismo. Postillando, si potrebbe quindi aggiungere che tanti ci provano pure a volare, ma precipitano miseramente al suolo, come dimostrano le centinaia di pulcini che si vedono quotidianamente spalmati sull'asfalto o nelle aiuole dedicate allo svuotamento interiore canino. 

In un modo o nell'altro, comunque, mi sembra sempre di precipitare.

sabato 12 luglio 2008

Pompieri, spegnete questo fuoco!

Ieri sera s'è fatta l'annuale festa delle guide, ossia la serata in cui la compagnia per cui si lavora ci invita ad ubriacarci allegramente. Carino come pensiero, ma con quel che guadagna alle nostre spalle direi che è il minimo che può fare. Il massimo sarebbe darci uno stipendio in linea con quelli norvegesi. Non che mi lamenti per quel che mi vien versato mensilmente sul conto corrente, ma ci fossero anche cinquemila corone in più si starebbe anche meglio.
Bon, ci si è divertiti (va beh, magari non proprio tutti) e comunque è uscita sicuramente meglio rispetto alla festa dell'anno scorso. Anche se si è mangiato peggio... queste cose in Norvegia non le sanno fare, manca una sana trattoria. Per dire... una qualsiasi fiera estiva della salama da sugo darebbe più soddisfazione allo stomaco che non quanto si è mangiato ieri, con quelle misere patate sbatacchiate con chissà quali aromi in un pentolone, una salsiccia che sì va beh ma c'è di molto meglio e numero uno pomodori essiccati.
Di contro, si sono ricevuti due litri di birra in omaggio e questo già basta per far sì che la serata venga bollata ed archiviata come positiva. Non perché sia un ubriacone (astenersi commenti in proposito, eh!), ma capita molto raramente che si possa bere aggratiss da queste parti. A parte nei giorni scorsi, che sono stato a Geiranger e mi è pure andata bene, data la festa del pesce appena pescato e il doppio compleanno delle guidedilà. 
A proposito, chissà come festeggio il mio. Che poi (e qui inizia la parte sigh&sob del post, che poi finisce poco più in là che non ho voglia di intristirmi troppo) che ci sarà mai da festeggiare?

..stavamo vivendo in fretta, stupiti di essere già alla nostra età senza avere combinato nulla...

giovedì 10 luglio 2008

E a dio va bene che non bestemmio mai

Me ne sono stato in semivacanza. Via da Stryn, dato che le persone con cui interagisco di solito non c'erano. E di passare troppo tempo con i due che, come dire... non tollero molto, non mi andava. Quindi mi sono trasferito a Geiranger, tra giornate libere e lavoro ci ho passato quattro giorni. Ovviamente molto divertenti, perché là le guide sono simpatiche e amichevoli. 
Così mi chiedo sempre più perché proprio a noi dovesse capitare, tra tutto l'uman carname disponibile sulla terra, di pescare due tipi come i miei coinquilini. In particolare quella stronza, che lo è di molto. 
Buona notizia: mi è parso di capire che se ne andrà prima del 31 agosto. 
Brutta notizia (eventualmente): potrebbe essere il 30 agosto.

E ora, due dialoghi interessanti con Loby protagonista scatenato:

1-
Io: andate a fare il bucato?
Loby: sì, subito
Io: allora preparo le mie cose... aspettate
Loby: va bene
...
Io: ma siete andati già giù??
Loby: ci siamo dimenticati 
Io: che abito con voi? E' solo due mesi che facciamo il bucato il martedì
Loby: sì ma eravamo lì una cosa e l'altra, la lavatrice è partita, non potevamo più fermarla.

2-
Loby: ma cosa ti ha detto Dagfin per telefono?
Io: che dobbiamo andare via alle 6.45 invece che alle 7 e che viene a dormire qui o mi fa sapere
Loby: no, non hai capito... ha deciso da lui di venir qui o gliel'ha detto la capa?
Enrico: ...
Loby: forse mi sono espresso male io

giovedì 3 luglio 2008

Ah, i lamponi!

Dopo il primo anno -in cui si stava bellamente senza lavatrice- e il secondo in cui alla fine ci è stato presentato un conto salatissimo per un numero di lavaggi piuttosto esiguo, quest'anno abbiamo la possibilità di usufruire aggratiss della lavatrice il martedì. Ma evidentemente dev'esserci un che di diabolicamente malefico qui a Stryn per quel che riguarda il bucato.
O una forte imbecillità/stronzaggine nella mia inquilina, cosa più probabile.

---Inizio intermezzo cinematografico---

-Io sono grande e vaccinato
-Grande lo vedo, vaccinato ho dei dubbi, perché non mi risulta sia ancora stato inventato il vaccino contro la stronzaggine... e lei ha la malattia stampata sul volto!

###Fine intermezzo cinematografico###

Dopo aver finito il detersivo due estati fa senza dirmelo (giusto tre precisazioni: 1-il detersivo era mio, 2-dovevo fare il bucato, 3-avevo appena fatto 15 km tra andata e ritorno per comprare l'ammorbidente), ieri ha fatto una magia: ha fatto sparire lo stendino, che normalmente dimora in bagno. Ha fatto la sua lavatrice, poi *puff!*, quando è stato il mio turno non c'era più nulla su cui stendere i panni freschi di pulitura.
Se siamo in quattro e tutti usufruiamo di questo dono divino lo stesso giorno... forse non è un caso se l'unico stendino sta in una stanza comune, no?
Come direbbe l'Alfonso 2000: "Ahi ahi ahi... ...che grossa testa di cazzo!
"

P.S.: il tag "felicité" è presente perché è stata comunque una bella giornata.